E’ morta a 93 anni Isa Barzizza, attrice e interprete della rivista, del cinema e della televisione, fin dalle prime trasmissioni sperimentali, celebre spalla di Totò e figlia del musicista Pippo Barzizza. A comunicare il decesso il parroco di Palau, dove la Barzizza viveva da anni. Il funerale sarà celebrato martedì pomeriggio
nella chiesa del Redentore del paese.
Isa Barzizza, nata a Sanremo (Imperia) il 22 novembre 1929, ha legato inizialmente il suo nome soprattutto a quello del teatro di rivista, popolarissimo nel primo dopoguerra. Dopo aver terminato gli studi liceali viene infatti lanciata nel mondo del teatro da Erminio Macario. Il debutto avviene nel 1947 con “Le educande di San Babila”, seguita poi da “Follie” di Amleto del 1947-48 diventando per la sua spigliata ironia, una delle beniamine del teatro leggero e musicale di quel periodo.
Il suo secondo padrino fu Totò. In campo teatrale interpreta con l’artista napoletano due spettacoli, “C’era una volta il mondo” (1948) e “Bada che ti mangio” (1949). Ma proprio con Totò arriva anche il debutto al cinema nel film “I due orfanelli” del 1947 e realizza con lui 11 film: tra questi “Fifa e Arena”, “I pompieri di Viggiù”, “Un turco napoletano”, “Totò a colori” e “Totò cerca pace”. Proprio in “Fifa e Arena” è protagonista di una celebre scena in cui Totò l’ammira da dietro un acquario mentre l’attrice si sta facendo fare un massaggio completamente nuda, ma viene coperta continuamente da un pesce, che porta Totò a commentare: “Era un pesce democristiano”.
Spalla dei principali comici italiani, il suo unico ruolo da protagonista lo ha in “Viva la rivista!” del 1953. Si cimenta anche nel teatro di prosa recitando Shakespeare ne “La dodicesima notte” per la regia di Renato Castellani. Il 3 gennaio 1954, giorno d’inizio dei programmi ufficiali della televisione italiana, la Rai trasmette l’atto unico di Carlo Goldoni “Osteria della posta” nel quale Barzizza è l’attrice protagonista.
Nonostante il successo interruppe la carriera a soli 31 anni, nel 1960, in seguito alla morte del marito, il regista televisivo Carlo Alberto Chiesa, deceduto in un incidente stradale. Dopo anni di ritiro dalle scene torna a teatro nei primi anni 90, di nuovo in commedie come “La pulce nell’orecchio” per la regia di Gigi Proietti, o “Arsenico e vecchi merletti”, di Joseph Kesselring, per la regia di Mario Monicelli. Nello stesso periodo torna a lavorare anche al cinema e in televisione.
Conduce per Rai3 il rotocalco “Mai dire mai” nel 1989 con Fabio Fazio e Giampiero Mughini e partecipa alle due serie della fiction di Rai 1 “Non lasciamoci più” (1999 e 2001). Nel 2012 il ritorno al cinema con un ruolo nel film “Viva l’Italia”. (dal tgcom)
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