Adorazione Recensione. La recensione del film “Adorazione” di Rita Ricucci. Adorazione è il nuovo film di Frabrice Du Welz, regista belga che ha suscitato interesse, e anche controversie fin dal suo esordio con Calvaire, presentato al
Festival di Cannes nel 2004. Adorazione non è un thriller, neppure un horror ma resta comunque inquietante. Paul vive in una casa nel parco di una clinica psichiatrica dove la madre lavora come infermiera. Gloria è una ragazzina, paziente della clinica. I due si incontrano e Gloria organizza una fuga insieme a Paul. Thomas Gioria, Paul e Fantine Harduin, Gloria, entrambi capaci di vivere il film con un’intensità unica e matura, si ritrovano ancora insieme sul set dopo L’affido-una storia di violenza di Xavier Legrand, 2018. Immerso nella natura, tra le foglie verdeggianti e alberi possenti, Paul, poco meno adolescente, scopre la tenerezza attraverso la cura di uccellini, piccoli rettili. L’inquietudine di Paul è subito evidente dal contrasto di luce tra un esterno voluminoso e chiaro, quello del parco e delle immense radici degli alberi, e un interno, quello della casa, dove il buio della relazione con la madre, padroneggia. Per Du Welz, basta infatti un accenno, delicato e fugace, per lasciar intuire l’ambiguità e il rischio di un rapporto malsano tra l’appena adolescente Paul e sua madre. È lui infatti che legge alla madre a letto, mentre lei, lo sfiora sul petto con il piede. Il padre è solo una figura di una fotografia imbrunita dagli anni. Per questo, dopo l’incontro scombussolato con Gloria che fuggiva dagli infermieri, Paul non esita ad accettare l’amicizia di una sua coetanea, pur riconoscendone tratti di squilibrio emotivo, motivo della raccomandazione della madre di starle lontano. Il film è la fuga di due anime turbate e inconsapevoli della vita: uno cerca la stessa tenerezza dei piccoli volatili ai quali curava le ferite, l’altra ha la capacità di vaneggiare facendo credere, a chiunque, le sue storie fantastiche. Ma l’attenzione non è mai su ciò che è vero o su ciò che lo sembra, non c’è niente da scoprire. Du Welz stringe un patto con lo spettatore: guardare fino alla fine e scoprire l’origine dell’amore. L’origine è l’attimo in cui ci si innamora della bellezza delle palpitazioni, quando si scopre la nudità facendo un bagno nel lago, vestiti e bagnati; quando si scopre il calore della vicinanza dormendo insieme, uno accanto all’altro. Questo accade a Paul e Gloria. Non c’è intervento dell’adulto, di quelli che incontrano, che possa risolvere l’enigma della fuga e riportare i ragazzi a casa. Nessun luogo è il miglior luogo per scoprire la passione e l’adorazione di quello dell’intimità che conoscono i due ragazzi: nella pazienza e fiducia di Paul e nella perversa lucidità di Gloria. La regia di Fabrice Du Welz è audace e puntuale: la macchina da presa segue/insegue i due giovani protagonisti, li sfiora con tatto, li guarda da vicino con primissimi piani che riempiono lo schermo. Quello che osa fare il regista belga è scoprire il filo labile di un sospiro, di una emozione. Timore e paura predominano nonostante il candore del paesaggio. L’inquietudine è rovesciata sullo spettatore mentre Paul e Gloria si spendono nella bellezza della loro Adorazione. (La recensione del film “Adorazione” è di Rita Ricucci)
LA SCHEDA DEL FILM “ADORAZIONE” (Adoration)
Regista: Fabrice Du Welz – Cast: Thomas Gioria, Fantine Harduin, Benoît Poelvoorde, Anaël Snoek, Gwendolyn Gourvenec, Peter Van den Begin, Charlotte Vandermeersch, Laurent Lucas, Martha Canga Antonio, Sandor Funtek, Pierre Brichese, Pierre Nisse – Genere: Drammatico – Anno: 2019 – Paese: Belgio, Francia – Scenaggiatura: Fabrice Du Welz, Romain Protat, Vincent Tavier – Fotografia: Manuel Dacosse – Durata: 1h 38 min – Distribuzione: Wanted Cinema – Data di uscita: 19 Maggio 2022 – Il sito ufficiale del film “Adorazione”
Trama: Adorazione, film di Fabrice du Welz, racconta la storia di Paul (Thomas Gioria), un dodicenne che trascorre le sue giornate in piena solitudine tra i boschi che circondano l’ospedale psichiatrico, in cui lavora la madre. Dopo l’abbandono del padre, i due vivono soli in una casa vicino la clinica. Un giorno il ragazzo incontra una misteriosa giovane di nome Gloria (Fantine Harduin), una nuova paziente in cura nella clinica. Trascorrendo sempre più tempo insieme, i due stringono amicizia e Paul finisce ben presto per prendersi una cotta per la ragazza. Proprio in nome di questo loro forte legame, Gloria riesce con facilità a convincere l’amico ad aiutarla a fuggire alla ricerca di una salvezza non ben definita al di fuori della clinica…
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