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Andrej Rublev Recensione Locandina

dipingere la Passione; una festa pagana tra i boschi; il lavoro di Rublev a un affresco sul giudizio universale; l’invasione dei Tartari e la difesa da parte del monaco di una sordomuta (Tarkovskaja); il ritiro in un convento; la fusione di una campana che fa capire a Rublev l’importanza dell’arte per il popolo…

Idea Centrale

L’impasse dell’artista di fronte al “furore” del mondo, i problemi intrinseci della rappresentabilità del Sacro e del Divino, la polarità eterna fra Grazia e Arbitrio umano, fra ascesi e vita “mondana”, fra vitalità e sacricio: questi i temi di un film complesso, lirico e speculativo, diretto da Tarkovskij con una ricerca plastica e figurativa raffinatissima, e con pari intensità lirica ed elegiaca.

Recensione

Biografia di uno dei più grandi  artisti russi del passato (sceneggiata da Tarkovskij e Knochalovskij) trattata come un affresco nel quale i fatti storici si mescolano alle riflessioni sui rapporti tra artista e potere, artista e popolo. Dalla rappresentazione storica si passa continuamente, in ognuno degli otto episodi, al giudizio critico e il “realismo”, a volte molto crudo della ricostruzione drammatica, si dilata nell’interpretazione di alcuni problemi della società contemporanea. La solenne lentezza del ritmo è amplificata dal suggestivo effetto spaziale dello scope in bianco e nero. Girato il 1965 e il 1967, presentato a Cannes nel 1969, fu proiettato in URSS soltanto nel 1972.

Note e Curiosità

Il fermo immagine del prologo del film è stato realizzato con la truka. Il cantautore polacco Jacek Kaczmarski si ispirò al film per comporre il brano Rublow. (La Recensione del film “Andrej Rublov” di Andrei Tarkovsky è tratta da “Il Mereghetti – Dizionario dei Film ed. 2002” di Paolo Mereghetti)