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Ant-Man and the Wasp Quantumania Recensione Poster

eterno. Perchè giunti al 31esimo episodio di quello che si potrebbe ormai definire un mastodontico telefilm, ci si aspetterebbe, noi ci aspetteremmo, che alcune delle sottotrame fin qui imbastite cominciassero a convergere, che il disegno generale, qualora esistesse, cominciasse a intravedersi, che ogni nuovo episodio serva come mattone aggiuntivo nella costruzione dell’edificio finale. Invece con Ant-Man and the Wasp: Quantumania assistiamo all’ennesima avventura fine a se stessa, con nuovi personaggi che sbucano dal nulla e nel nulla spariscono, un nuovo cattivo, cattivissimo e potentissimo, di cui però fino ad ora non si era mai sentito parlare e con nessuna intenzione apparente di far progredire una storia che dall’ultimo Avengers pare non possedere alcuna logica. Domande insolute: gli Avengers che fine hanno fatto? Gli Eternals in tutto questo cosa c’entrano? E Shang Chi? Se questo capitolo di Ant-Man non ci fosse, cosa perderei nell’economia del racconto sull’ MCU? E poi: di Kang il conquistatore a qualcuno interessa qualcosa? E se sì, perchè? Cosa può fregarmene dell’ennesimo mangiatore di mondi propinatoci senza un background, senza un motivo che lo muova, senza un dissidio che ne giustifichi le gesta? Perchè questo terzo capitolo di Ant-Man, anch’esso diretto da Peyton Reed come i precedenti, non è solo un episodio gratuito ma è un episodio obiettivamente fiacco, dall’intreccio elementare e gli snodi dozzinali, privi di fantasia, che a livello visivo saccheggia a piene mani da Star Wars, che non sa immaginare un mondo microscopico che non sia identico a tutti gli altri mondi extraterrestri che ci hanno ormai abituati a vedere, popolato da un tripudio di esseri stravaganti molto poco stravaganti. Uno sprazzo di luce balugina quando si accenna ai principi della fisica quantistica citando il celebre paradosso del gatto di Schrodinger, coté, quello della fisica dei supereroi, tanto ricco di fascino quanto irto di insidie al punto che viene subito abbandonato. La cosa migliore, come spesso accade negli ultimi prodotti Marvel, avviene dopo i titoli di coda, che se invece di metterla alla fine l’avessero messa all’inizio, magari guardavamo il film con occhi diversi. (La recensione del film “Ant-Man and the Wasp Quantumania” è di Mirko Nottoli)