– ARSA | recensione | film


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Arsa | Recensione. La recensione del film “Arsa” a cura di Claudio Montatori. Giovane, bella e selvaggia, Arsa è una seducente ragazza ancora adolescente che vive isolata in una casa essenziale all’interno di una riserva privata, adiacente la riva sassosa di un’isola misteriosa e aspra come la protagonista. Il suo isolamento è una scelta, ha bisogno di elaborare il lutto per la perdita di suo padre (Lino Musella), uno scultore che creava statuine per turisti, rimproverato, davanti ad Arsa bambina, dal suo committente (Tommaso Ragno) perché troppo lento, non è necessario che gli oggetti siano davvero belli, basta che sembrino belli ai turisti che visitano l’isola.

ARSA | recensione | poster

ARSA | recensione | poster

Suo padre le ha insegnato, attraverso le favole che inventava per lei, ad amare i mostri che abitavano quelle storie, intesi come esseri mirabili che generano le inquietudini che ora accompagnano la crescita di Arsa e il suo isolamento.

Il mondo, quello oltre il canneto che delimita la sua riserva, Arsa lo vede attraverso il binocolo, e solo ogni tanto scende lungo la riva a raccogliere gli oggetti di plastica abbandonati dai turisti, che porta all’interno di un silos di vetroresina nascosto tra le canne, una specie di bozzolo di farfalla che sta per nascere, all’interno del quale passa le giornate a creare nuovi oggetti ridando vita a quelli appena raccolti in riva al mare.

Arsa ama nuotare e così scopre sul fondale una statua antica che cerca inutilmente di raggiungere, troppo profondo il mare in quel punto.

Intanto il suo corpo di giovane donna reclama amore, un bisogno che non si accorda col suo vivere isolata.

La statua sul fondo e l’arrivo di un giovane turista sull’isola (Jacopo Olmo Antinori) obbligheranno la crisalide ad aprirsi e permettere la traumatica nascita della farfalla.

Secondo lungometraggio di finzione del duo artistico MasBedo, al secolo Nicolò Masazza e Iacopo Bedogni che firmano anche la sceneggiatura insieme a Giorgio Vasta, il film contiene tanti, troppi spunti di riflessione che vorrebbe trasmettere, temi che inevitabilmente finiscono per essere solo sfiorati: l’elaborazione del lutto, lo sforzo per abbandonare l’adolescenza, il bisogno d’amore, la società consumistica (gli oggetti belli per finta), l’inquinamento, il riciclaggio dei materiali (gli oggetti di plastica rielaborati da Arsa) e chi più ne ha.

A reggere il tutto con bravura e fascino è Gala Zohar Martinucci nei panni di Arsa, alla sua prima esperienza è perfettamente calata nel personaggio, con naturalezza. Grazie a lei il film, girato nell’isola di Stromboli e presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024, risulta gradevole e coinvolgente. (La recensione del film “Arsa” è a cura di Claudio Montatori)

Una scena tratta dal film “Arsa” di MasbedoRecensione / Analisi

LA SCHEDA DEL FILM “ARSA” (Arsa)

Regista: Masbedo – Cast: Gaia Zohar Martinucci, Jacopo Olmo Antinori, Tommaso Ragno, Lino Musella, Luca Chikovani, Giovanni Cannata, Michele Sinisi, Maziar Firouzi, Matilde Schiaretta – Genere: Drammatico – Anno: 2024 – Paese: Italia – Sceneggiatura: Giorgio Vasta, Masbedo – Fotografia: Gherardo Gossi – Durata: 1 h 34 min – Distribuzione: n.d. – Data di uscita: 18 Ottobre 2024 – Il sito ufficiale del film “Arsa” di Masbedo

Trama: Arsa, film diretto dai Masbedo, è ambientato a Stromboli e racconta la storia di una giovane solitaria di nome Arsa, la cui vita si intreccia con quella di un ragazzo (Jacopo Olmo Antinori), completamente ammaliato da lei e deciso a svelare il suo mistero. Arsa si porta dietro un passato, da cui riemerge periodicamente una figura, suo padre (Lino Musella), artigiano e scultore che è stato completamente svilito nella sua creatività…

Arsa, film di MASBEDO – Trailer

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