Assassinio a Venezia Recensione. La recensione del film “Assassinio a Venezia” a cura di Mirko Nottoli. Nella recensione di Assassinio sul Nilo scommettevamo che il prossimo sarebbe stato Assassinio sotto il sole. Ci sbagliavamo. Per la terza avventura di
Hercule Poirot, Kenneth Branagh ha scelto il romanzo di Agatha Christie “Halloween party” (“Poirot e la strage degli innocenti” in italiano), di cui esiste già un adattamento cinematografico del 2010 (con il solito David Suchet). Numerose tuttavia sono le licenze poetiche concessasi da Branagh, la più evidente, il trasferimento della location dall’Inghilterra al centro della città di Venezia. Non è l’unica. Calato ormai perfettamente nella parte, Branagh continua questa sua intelligente decostruzione e ricostruzione del personaggio secondo una chiave inedita, volta, film dopo film, tassello dopo tassello, a restituirci dell’investigatore belga un’ immagine completamente rinnovata, avendoci svelato nel film scorso il suo lato più segretamente sentimentale e indagando stavolta la sua, altrettanto gelosamente custodita, sfera spirituale. Un’eresia per il campione della logica e del metodo deduttivo. L’indagine infatti sarà duplice, sarà fuori e dentro di sé, e solo venendo a patti con i luoghi oscuri della sua interiorità, Poirot riuscirà ad avere ragione del caso. Branagh lo fa, e qui siamo alla seconda licenza poetica, virando verso tinte che tendono decisamente all’horror, introducendo nella vicenda una dimensione sovrannaturale, sempre in bilico tra realtà e suggestione, tramite l’invenzione della seduta spiritica, ed eleggendo a nume tutelare quel Edgar Alan Poe che del genere giallo/horror/poliziesco è considerato unanimemente il padre. Come abbiamo già scritto, la sensazione è che sia iniziato tutto un po’ per gioco e poi Branagh ci abbia preso gusto e ora, abbandonato finalmente Shakespeare, sta investendo nel progetto la maggior parte delle sue energie, facendolo crescere probabilmente oltre le iniziali aspettative. E noi ci stiamo prendendo gusto con lui, questo nuovo Poirot per certi versi romantico, agitato, dietro l’imperturbabilità della ratio, da un magma di ricordi e insicurezze mai rimosse, ci intriga e già non vediamo l’ora di conoscere quale sarà il prossimo “assassinio” che lo vedrà impegnato. Per quanto riguarda “Assassinio a Venezia”, se proprio vogliamo trovargli un difetto (siamo qui per questo, del resto): “spiegone” finale troppo lungo e troppo repentino, che giunge d’emblèe senza un vero processo d’avvicinamento allo svelamento dell’arcano. Sì, lo sappiamo, non siamo mai contenti. Se ne consiglia in ogni caso la visione nella versione originale, se non altro per poter apprezzare l’ottima pronuncia inglese del nostro Riccardo Scamarcio che fa bella figura in mezzo ad un cast internazionale di all star (oltre a lui e a Branagh anche Jamie Dornan, Michelle Yeoh, Kelly Reilly, Camille Cottin e Tina Fey nei panni della scrittrice Ariadne Olivier, personaggio ricorrente nei romanzi della Christie). (La recensione del film “Assassinio a Venezia” è a cura di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “ASSASSINIO A VENEZIA” (A Haunting in Venice)
Regista: Kenneth Branagh – Cast: Kenneth Branagh, Kyle Allen, Camille Cottin, Jamie Dornan, Tina Fey, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Kelly Reilly, Riccardo Scamarcio, Michelle Yeoh, Amir El-Masry – Genere: Giallo – Anno: 2023 – Paese: USA – Fotografia: Haris Zambarloukos – Sceneggiatura: Michael Green – Durata: 1h 34 min – Distribuzione: The Walt Disney Company Italia – Data di uscita: 14 Settembre 2023 – Il sito ufficiale del film “Assassinio a Venezia” di Kenneth Branagh
Trama: Assassinio a Venezia, il film di Kenneth Branagh, è ambientato nella Venezia del secondo Dopoguerra, precisamente alla vigilia di Ognissanti. In questo sinistro scenario viene commesso un delitto e per risolvere il terribile mistero viene convocato l’investigatore Hercule Poirot (Kenneth Branagh), sebbene sia in pensione e in esilio volontario a Venezia…
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