Bellezza, Addio Recensione. La recensione del film “Bellezza, addio” a cura di Rita Ricucci. Carmen Giardina e Massimiliano Palmese con Bellezza, addio portano sul grande schermo l’anima della poesia del secondo Novecento. Il ritratto dell’artista Dario
Bellezza spalanca le porte di un tempo nel quale la poesia era un “movimento clandestino di resistenza”, resistenza alla vita, resistenza alla morte. Come quella combattuta fino all’ultimo respiro dal grande poeta Bellezza. Il film documentario di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, già conosciuti con Il caso Braibanti, espande la forza della poesia nella vita di un poeta e scrittore, omosessuale, che muore tragicamente di Aids, nelle urla silenziose delle sue ultime pagine. Insieme ad immagini di repertorio offerte dall’Istituto Luce, a farne il ritratto sono le testimonianze di quelli che hanno vissuto e patito con lui i giorni delle sue opere: Fiammetta Jori, Franco Cordelli, Elio Pecora, Ninetto Davoli, Anna Maria Ortese, nella voce fuori campo delle sue lettere, e tra i tutti quelli più vicino ancora alle ultime notti di sofferenza, Maurizio Gregorini. Ognuno è iscritto in una fratellanza artistica e personale che, in quel tempo così tormentato, è stata culla di vagiti e strilli intellettuali tra i più riconosciuti nella storia della letteratura italiana come quello audace di Moravia e quello inarrestabile, ancora oggi, di Pasolini a cui Dario Bellezza fa da segretario per qualche anno. Recuperato l’unico archivio storico del poeta dalle mani di Giuseppe Carrera che se ne appropria dopo il fallimento dell’asta pubblica, Carmen Giardina e Massimiliano Palmese sono capaci di restituirne tutto il valore artistico e umano di uomo fuori dalla norma. Tra le pagine battute a macchina o scritte a mano, emerge la figura di un artista unico, tristemente abbandonato dalla fortuna della fama, del successo. Per questo, Bellezza, addio è un film che alterna buio e luce in una Roma imbrattata di storia, fascino e la trasgressione più vorace. Le strade strette dei vicoli di Trastevere, gli spazi delle piazze occupati dalle bancarelle dei mercati, rivelano la figura complessa del poeta Dario Bellezza che, come recita uno dei titoli di articoli a lui dedicati, è: “omosessuale senza ipocrisie, narcisista con il gusto della provocazione”. Interessante la resa drammatica di Vichi Vendola degli anni ‘incriminati’, quelli tra il ’80 e il ’90, che indicano la piaga dell’Aids, che mieteva vittime come fossero frutti maturi caduti da un ramo, “come una nuvola nera, un osceno ritorno del senso di colpa…che precipita la società in un nuovo Medioevo” dove il peccato veniva marchiato di rosso. Allo stesso modo, Dario Bellezza che aveva riposto la sua speranza nella terapia alternativa del medico Giuseppe Marineo, viene messo al rogo, ripudiato e lapidato dalla stampa che raggiunge la sua famiglia e retrocede il poeta nelle segrete della sua casa dalle quali non ne uscirà…vivo. Bellezza, addio resta un tributo perfetto alla persona di Dario Bellezza che, nella sua interezza di poeta sembra parlare ancora oggi e al mondo di oggi, svuotato delle tenebre degli artisti, muto alla potenza dei versi della poesia. Un mondo alienato dal nuovo progresso tecnocratico, corroso dal facile successo, che ha consumato l’anima degli artisti e di ogni uomo. (La recensione del film “Bellezza, addio” è a cura di Rita Ricucci)
LA SCHEDA DEL FILM “BELLEZZA, ADDIO” (Bellezza, addio)
Regista: Carmen Giardina, Massimiliano Palmese – Cast: Barbara Alberti, Antonella Amendola, Ulisse Benedetti, Ninetto Davoli, Nichi Vendola, Maurizio Gregorini – Genere: Documentario – Anno: 2024 – Paese: Italia – Sceneggiatura: Carmen Giardina, Massimiliano Palmese – Fotografia: Andrea Josè Di Pasquale – Durata: 1 h 28 min – Distribuzione: Luce Cinecitta – Data di uscita: 28 Febbraio 2024 – Il sito ufficiale del film “Bellezza, addio” di Carmen Giardina, Massimiliano Palmese
Trama: Bellezza, addio, il film documentario diretto da Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, è un omaggio, a 27 anni dalla sua morte, al poeta Dario Bellezza. È stato il primo scrittore italiano a dichiararsi apertamente gay e a metà degli anni Ottanta contrasse l’AIDS che lo uccise nel 1996. Bellezza ha fatto parte della scena poetica e intellettuale degli anni Sessanta e Settanta, amico di Sandro Penna, Alberto Moravia, Elsa Morante, Anna Maria Ortese e Pier Paolo Pasolini, frequentava la vita notturna omosessuale senza inibizioni e senza nascondersi. Era soprannominato “il poeta maledetto d’Italia”, ma lui rispondeva definendosi “benedetto dalle Muse”…
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