Blonde Recensione. La recensione del film “Blonde” di Mirko Nottoli. Norma Jeane di qua Norma Jeane di là. Per chi non l’avesse capito, dopo quasi tre ore di visione del nuovo film Andrew Dominik, Blonde, (film che fino a
qualche anno avremmo visto al cinema mentre oggi siamo obbligati a vederlo in tv su Netflix), il vero nome di Marilyn Monroe era Norma Jeane. Film fiume, film monstre, durante il quale Norma Jeane fa una cosa sola: piange. Dall’infanzia alla morte, Norma Jean piange. Piange perchè nella vita di Norma Jeane tutto è tragedia, tutto è dramma, tutto è trauma invalicabile. Il padre mai conosciuto (gli uomini che bastardi), la madre rinchiusa in manicomio, l’abbandono in orfanotrofio, eppoi il produttore che la stupra (gli uomini che bastardi), un menage a trois considerato scandaloso, l’aborto prima voluto poi rifiutato ma, ahimè, troppo tardi (gli uomini che bastardi), eppoi le foto osè, Joe Di Maggio geloso (per Quando la moglie è in vacanza, mah!), Joe Di Maggio che la picchia (gli uomini che bastardi), eppoi Arthur Miller, un nuovo aborto, le crisi nervose, l’alcol, le droghe, i barbiturici, il presidente Kennedy che la costringe a fargli un pompino (scena di rara bruttezza) mentre telefona e guarda la tv e poi la sbatte fuori dalla stanza (gli uomini che bastardi). Il regista Andrew Dominik ha dichiarato che Blonde è il racconto di una persona autodistruttiva eppure aleggia per tutto il film un senso greve di vittimismo che esonera Norma Jeane da qualsiasi responsabilità di ciò che le accade, come se l’universo intero congiurasse contro di lei secondo una tesi assai bislacca da sostenere ma che giustificherebbe l’autodistruzione in quanto unica possibile via di sfuggire a un destino aprioristicamente infausto. E Marilyn Monroe? Marilyn Monroe non c’è, è solo un personaggio fittizio che Norma Jeane guarda dall’esterno come la guardiamo noi spettatori, come se fosse un personaggio che non le appartenesse, metafora sfacciatamente marcata per separare sfera pubblica e sfera privata. Ebbene in Blonde, tratto da libro di Joyce Carol Oates, tutto è sfacciatamente marcato, ribadito, insistito, sottolineato a prova di scemo, l’esistenza sventurata di Norma Jeane è talmente ostentata da diventare ridicola, legge elementare che da sempre vuole il troppo stroppiare. Il mito del padre e tutti gli uomini sono “daddy”. Il figlio perduto in grembo e tutto i bambini sono “baby”. Dal lutto più straziante ai fiori recisi troppo corti o al fattorino che se ne va senza accettare la mancia, ogni evento è una montagna impossibile da scalare, ogni ostacolo è un buon motivo per piangere, perchè piangere significa dolore, sensibilità, fragilità d’animo. Dominik non conosce chiaroscuri, non conosce mezze misure, è un fiume in piena completamente immerso nell’intento prefissatosi ovvero fare di Norma Jeane una martire del Fato avverso e non pago appesantisce il racconto con tutto l’armamentario espressionistico/visivo a sua disposizione al fine di drammatizzare il dramma, traumatizzare i traumi, addolorare i dolori, emozionare le emozioni, gridare le grida, penare le pene, al passo di ralenty e fuori fuoco, controluci ed effetti flou, flashback e parentesi oniriche, riprese in bianco e nero e a colori, tentativi di dilatazioni e sospensioni temporali che frammentano la narrazione lasciando la credibilità fuori dalla porta. Infine c’è lei, la blonde del titolo, Marilyn, interpretata da Ana de Armas sottopostasi ad un vero tour de force di pianti, urla e singhiozzi. Forse sbaglieremo ma Ana de Armas ci è sembrata del tutto fuori parte. Perennemente con il musetto imbronciato e gli occhioni sgranati in procinto di riempirsi di lacrime, non fa nemmeno per un secondo dimenticare il modello originale che la surclassa in tutto, in bellezza, in bravura, in sensualità, in carisma. Anche le tette erano più belle. (La recensione del film “Blonde” è di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “BLONDE” (Blonde)
Regista: Andrew Dominik – Cast: Ana de Armas, Adrien Brody, Garret Dillahunt, Bobby Cannavale, Julianne Nicholson, Sara Paxton, Scoot McNairy, Toby Huss, Rebecca Wisocky, Xavier Samuel – Genere: Biografico, Drammatico – Anno: 2022 – Paese: USA – Scenaggiatura: Andrew Dominik – Fotografia: Chayse Irvin – Durata: 2h 26 min – Distribuzione: Netflix – Data di uscita: 16 Settembre 2022 – Il sito ufficiale del film “Blonde”
Trama: Blonde, film diretto da Andrew Dominik, racconta la vita dell’iconica bionda di Hollywood: Marilyn Monroe (Ana de Armas). Confondendo i confini tra realtà e finzione, il film esplora quella tensione tra la vita pubblica e quella privata vissuta dalla diva in un equilibrio talvolta troppo precario. Dopo una difficile infanzia, Norma Jeane Mortenson, questo il suo vero nome, sfonda a Hollywood come attrice tra gli anni ’50 e gli anni ’60, divenendo presto celebre in tutto il mondo con lo pseudonimo di Marilyn Monroe. Le sue sfavillanti apparizioni sullo schermo, in cui appare sempre luminosa e sorridente, sono in contrasto con la sua vita lontano dai riflettori, fatta di problemi di cuore, abuso di potere e tossicodipendenza, un insieme di situazioni che non fanno altro che devastarla sempre più a fondo…
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