Per molti cinefili la 75esima edizione del Festival di Cannes comincia con la discesa in campo del maestro canadese David Cronenberg che porta in concorso “Crimes of the future”, thriller fantascientifico che segna il ritorno del regista sulla Croisette dopo “Maps to the stars”. Quali sono mai questi crimini del
futuro? Sono tanti e quasi tutti legati al corpo. Il suo nuovo incubo cinematografico che vede come protagonisti Viggo Mortensen, Lea Seydoux e Kristen Stewart, è ancora una volta visionario nel senso di anticipatore dei nostri prossimi disastri, una pratica collaudata per Cronenberg.
Chi ha già orrore dei danni che può fare la chirurgia estetica tradizionale al viso di una donna, si prepari a vedere molto peggio: come un atletico ballerino che si è fatto innestare sul corpo una dozzina di orecchie e cucire la bocca, e questo per dire che bisogna ascoltare e non parlare. Ma questo è niente. Saul Tenser (Viggo Mortensen) e Caprice (Lea Seydoux), due body artist all’avanguardia, sono andati bel oltre. Riescono addirittura a creare nuovi organi che crescono nel corpo. Organi dei quali non si conosce neppure la funzione.
E questo è un fenomeno non più legato a un’elite, ma che sta diventando cosa comune e che rende l’eccezionale normale, ereditario. È il transumanesimo. L’uomo si modifica, ha nuovi organi utili per nuove funzioni e, soprattutto, ama stare sotto i ferri, modificarsi. Gode nel e del dolore, nell’essere “aperti” nel senso letterale della parola. Anche il sesso di una volta non c’è più, si pratica in caso attraverso queste nuove aperture, attraverso le ferite, d’altronde i lamenti del dolore e del piacere sono simili. Mentre la “sindrome dell’evoluzione accelerata” si sta diffondendo rapidamente, Saul Tenser, insieme alla sua compagna Caprice, ha trasformato la rimozione di questi nuovi organi in uno spettacolo per i suoi fedeli seguaci da ammirare nel teatro in tempo reale. L’altro film passato in concorso oggi è “Decision to leave” del regista coreano Park Chan-wook, un thriller denso che sconfina nel melò, raccontando di un detective che soffre d’insonnia, nevrotico e molto meticoloso di nome Hae-Jun (Park Hae-il) che indaga sulla morte di un uomo caduto da una montagna durante una scalata. Suicidio, incidente oppure omicidio? La moglie della vittima, Seo-rae (Tang Wei) è una donna cinese misteriosa, attraente, con un volto quasi di pietra. Diventa la principale sospettata. A forza di pedinarla, sorvegliarla, cercando di trovare prove, il detective ne è pericolosamente attratto. (dal tgcom)
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