Challengers Recensione. La recensione del film “Challengers” a cura di Mirko Nottoli. Il tennis è lo sport del momento (grazie a Sinner), sport poco cinematografico (le azioni sono difficili da replicare, anche se la computer grafica, ultimamente, aiuta) ma che molto si presta a farsi metafora della vita e delle relazioni sentimentali. Come quest’ultime infatti è uno sport che si pratica in coppia, uno contro l’altro ma anche uno insieme all’altro, come si dice nel film, del resto. Art e Patrick sono due amici e giocano in doppio, uno è ghiaccio, l’altro è fuoco, sono diversi ma insieme si compensano, ça va sans dire. Poi arriva lei a creare scompiglio. Le coppie scoppiano e si ricompongono secondo formazioni variabili: lui e lei, lei e lui ma anche lui e
lui. Come si fa a giocare a tennis in tre? Impossibile, il doppio sì, il triangolo no. Challengers, del nostro Luca Guadagnino, sembra la versione lunga del famoso video di Martin Solveig con Bob Sinclair: lei non c’è e lui perde, lei arriva e lui comincia a vincere, lei se ne va e lui si ritira. In altre parole: dipende tutto da lei. Com’è intuibile, non è il tennis in quanto sport che interessa a Guadagnino bensì i corpi, l’attrazione, la carne, le lingue, molto le lingue, il sudore, molto sudore, i muscoli, gli sguardi, la seduzione, la competizione, gli equilibri fragili nei rapporti interpersonali. Sugli stessi argomenti, crediamo, abbia detto di più e meglio in altri lavori (Bones and all, ad esempio). Osannato da più parti, Challengers è un’opera pop in cui Guadagnino pare divertirsi a sperimentare riprese e movimenti di macchina arditi tramite l’uso del digitale, vedi la soggettiva della pallina, inquadrature perpendicolari, primissimi piani, carrelli che attraversano il campo con la pallina che sibila di qua e di là, non offrendo il contenuto grosse possibilità di approfondimento, si concentra di più sulla forma complicando una trama priva di complicazioni con continui salti temporali avanti e indietro. Trascorrono gli anni ma il mondo gira sempre attorno ai tre protagonisti, lui che bacia lei che bacia lui che bacia lei. Chi ama chi? Chi ama più di chi? Domande velleitarie. Dai commenti entusiastici che si leggono in giro Challengers sembra un concentrato di sopravvalutati: sopravvalutato il film, sopravvalutato il regista che al di là di alcune buone prove deve ancora sfornare un vero capolavoro (non basta l’assonanza per fare di Guadagnino Sorrentino), sopravvalutato lo sceneggiatore, Justin Kuritzkes, che dopo appena mezzo film se ne parla come fosse un fenomeno (già al lavoro sul prossimo film di Guadagnino), sopravvalutato il trio di attori, su tutti la già candidata al ruolo di più figa del pianeta, Zendaya, che passa il film a fingere di scopare (con le mutande) senza mai mostrare nemmeno un capezzolo, vincolata da chissà quale contratto in esclusiva. Quando si dice, il sacro fuoco della recitazione. Belle le musiche. (La recensione del film “Challengers” è a cura di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “CHALLENGERS” (Challengers)
Regista: Luca Guadagnino – Cast: Zendaya, Mike Faist, Josh O’Connor, Nada Despotovich, A.J. Lister, Connor Aulson, Christine Dye, Naheem Garcia, Jake Jensen, Kevin Collins – Genere: Sentimentale – Anno: 2024 – Paese: USA – Sceneggiatura: Justin Kuritzkes – Fotografia: Sayombhu Mukdeeprom – Durata: 2 h 11 min – Distribuzione: Universal Pictures – Data di uscita: 24 Aprile 2024 – Il sito ufficiale del film “Challengers” di Luca Guadagnino
Trama: Challengers, film diretto da Luca Guadagnino, racconta la storia di Tashi (Zendaya), una campionessa di tennis divenuta nel tempo allenatrice. Tashi sta cercando di fare di suo marito Art (Mike Faist) una promessa del tennis, ma dopo la sconfitta in un incontro importante, l’uomo si ritrova a gareggiare in un torneo di seconda fascia. Tra i suoi sfidanti c’è anche Patrick (Josh O’Connor), ex fidanzato di sua moglie e un tempo suo migliore amico. Mentre il loro passato insieme torna nel loro presente, gli scontri e la tensione salgono, portando Tashi a chiedersi quale sia davvero il prezzo della vittoria…
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