Decision to leave Recensione. La recensione del film “Decision to leave” di Rita Ricucci. Torna al cinema il grande regista coreano Park Chan-wook con Decision to leave. Il film premiato a Cannes e distribuito da Lucky Red, è un thriller che intreccia note melodrammatiche e non ultimo
si colora di sottili note di comicità. Con Decision to leave, Park Chan-wook conferma la sua abilità registica nella cura di una fotografia che sfiora la perfezione, molto vicina a quella del celeberrimo Hitchcock. Hae-joon, Park Hae-il, è un poliziotto di Busan, anche se sposato vive in città senza sua moglie che preferisce il mare. Chiamato ai piedi di una montagna a osservare il cadavere di un sessantenne precitato dall’alta montagna, si spinge ad indagare la moglie della vittima, Seo-rae, Tang Wei, sospettata di omicidio. Molto più giovane del marito, Seo-rae è una giovane cinese immigrata in Corea clandestinamente anni prima che ancora fatica nella lingua. Tra i due esplode immediatamente una scintilla di passione e mentre il Hae-joon si rivela un uomo dal “cuore gentile e nobile”, Seo-rae si riempie di un tetro mistero. Decision to leave è un film di altezze e profondità: si sale sulle montagne che circondano la grande Seul per poi scendere fino alle più cupe profondità dell’anima dei personaggi. La superlativa scena iniziale rivela subito il tono del film e il punto di vista dal quale lo spettatore è invitato a osservarne lo sviluppo. Lo schermo si riempie di nebbia dietro ad essa si scopre un fogliame cupo e inerme e mentre con la macchina da presa ci allontaniamo dal dettaglio, lo spettatore si ritrova ai piedi di una montagna, ad osservare, con la polizia, un cadavere le cui pupille sono già invase di mosche. Nell’insonnia del poliziotto la memoria va al thriller di Nolan, Insomnia dove il protagonista è coinvolto, senza volerlo, in un crimine e per questo lotta con il demone del sonno. Anche Hae-joon passa le notti a pedinare la giovane donna indagata, notti cupe, nebbiose, silenziose e solitarie. Park Chan-wook si conferma un ferrato maestro di narrazione cinematografica quando lascia che sia la macchina da presa a scrutare, osservare, svelare la presenza dei protagonisti. Per questo, i dialoghi diventano la prospettiva orante della stessa fotografia, firmata da Kim Ji-yong e gli effetti speciali contribuiscono a fare della nebbia che offusca un paesaggio melanconico un chiaro riferimento all’adombramento della mente di Hae-joon, il “nobile” poliziotto che oltrepassa il limite fino a compromettere le sue stesse indagini. Decision to leave è un film di solitudini che si incontrano, di sentimenti che non si rivelano. Lo spettatore precipita dall’altezza della sua immaginazione per ritrovarsi in un precipizio misterioso che somiglia a un rito sciamanico accanto alle onde urlanti del mare. Non manca la destrezza del montaggio che rende visibile la malinconia nello sciogliersi della sabbia che sotterra il passato senza rendere certo il futuro. Così, lo spettatore vive l’esperienza di He-joon, sedotto dal gioco perverso e macabro di una donna che dichiara il suo amore ma non il prezzo da pagare per riceverlo. Dalla “Trilogia della vendetta”, film coi quali Park Chan-wook ha incantato il pubblico a un thriller-misterico, Decision to leave, che rilancia sullo schermo la carta vincente di una nuova partita di noir senza la tinta del sangue. (La recensione del film “Decision to leave” è di Rita Ricucci)
LA SCHEDA DEL FILM “DECISION TO LEAVE” (Decision to leave)
Regista: Park Chan-wook – Cast: Tang Wei, Park Hae-Il, Lee Jung-hyun, Go Kyung-Pyo, Yong-woo Park – Genere: Drammatico – Anno: 2022 – Paese: Corea del Sud – Scenaggiatura: Jeong Seo-kyeong, Park Chan-wook – Fotografia: Kim Ji-young – Durata: 2h 18 min – Distribuzione: Lucky Red – Data di uscita: 2 Febbraio 2023 – Il sito ufficiale del film “Decision to leave”
Trama: Decision to Leave, film diretto da Park Chan-wook, racconta la storia del detective Hae-Jun (Park Hae-il) alle prese con la misteriosa morte di un uomo, apparentemente avvenuta durante una scalata. Mentre indaga tra le impervie montagne coreane, dove è stato ritrovato il cadavere, s’imbatte nella moglie della vittima, Seo-rae (Tang Wei), una donna di origini cinesi alquanto misteriosa, divenuta la principale sospettata del caso. La donna infatti, presenta sul corpo segni che riportano a una probabile collisione, come graffi e lividi…
Lascia un Commento