“Ho avuto una paura tremenda di raccontare un amore tardivo. Non ho mai fatto film d’amore, mia figlia rideva quando l’ha scoperto. È certo però che Stefania Sandrelli è una ragazza della quale si sono innamorati tutti sul set”. Così oggi alla Festa di Roma, Gianni Di Gregorio, con i suoi modi gentili, parla di
Astolfo, suo ultimo film pieno di grazia dopo ‘Pranzo di Ferragosto’, ‘Gianni e le donne’, ‘Buoni a nulla’ e ‘Lontano lontano’. Chi è Astolfo, interpretato dallo stesso Di Gregorio? Da tempo pensionato è un uomo che viene sfrattato dal suo appartamento di Roma e trova rifugio nella vecchia casa di famiglia, un rudere in un paesino del centro Italia che era stato, un tempo, il palazzo nobiliare dei suoi avi. Una proprietà abbandonata da tempo e di cui tutti si sono approfittati (trova anche in casa un inquilino abusivo), ma lui non si scompone più di tanto. Anzi accoglie in casa altri due sbandati come lui. Poi finalmente incontra Stefania (Sandrelli), e lentamente si innamora di lei. Per entrambi c’è la possibilità di vivere una seconda vita, ma bisogna avere tanto coraggio e anche liberarsi di chi non vuole, come i figli, che un anziano torni a vivere. Tanta autobiografia in Astolfo: “È vero, come si vede nel film, anche io ho davvero una casa antica con una grondaia rotta che il vicino si ostina da anni e anni a non riparare. Una casa che sta nel teramano dove davvero ho ospitato delle persone in difficoltà dopo il terremoto. Sono rimaste lì tre mesi e la spesa, proprio come si vede in Astolfo, la facevo io, ero quello che aveva più soldi”. Stefania Sandrelli (assente giustificata perché appena uscita dal Covid)? “A lei è piaciuta molto la sceneggiatura e così ha subito accettato. Devo riconoscere che ero emozionato quando l’ho incontrata la prima volta – spiega il regista -. Per me è sempre stata un mito, ma mi ha subito messo a mio agio: ‘Se ci dobbiamo baciare, un bacetto ce lo possiamo dare’, mi ha detto levandomi da ogni imbarazzo. Di una così ti innamori davvero”. (ANSA)
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