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Don’t Look Up Locandina e Recensione

Kate Diabiasky (Jennifer Lawrence) scopre l’esistenza di una cometa, il suo professore, Randall Mindy (uno strepitoso Leonardo Di Caprio), calcolandone la traiettoria scopre che è diretta verso la terra. Date le sue dimensioni (dai 5 ai 9 chilometri circa) l’impatto – previsto tra circa 6 mesi – sarebbe così devastante da portare all’estinzione di ogni forma di vita presente sul pianeta. Grazie al supporto del funzionario governativo Teddy Oglethorpe (Rob Morgan), i due scienziati ottengono un colloquio alla Casa Bianca, venendo però liquidati con sufficienza dalla controversa Presidente Janie Orlean (Meryl Streep) e il figlio Jason (Jonah Hill), un bambinone raccomandato messo a capo del Gabinetto. A questo punto non resta che informare la stampa, mossa che dà vita ad un vero e proprio circo mediatico fatto di talk show irriverenti, gruppi social allarmisti, negazionisti, complottisti e slogan assurdi (vedi titolo del film), tutto in nome della spettacolarizzazione e del voler apparire a tutti i costi. E se l’improvvisa “redenzione” della Presidente risulta essere una mossa strategica per le imminenti elezioni, il tentativo di deviare la cometa subirà l’influenza dell’imprenditore Peter Isherwell (un misto tra Steve Job, Jeff Bezos ed Elon Musk interpretato da Mark Rylance), fondatore di un’azienda di alta tecnologia con prodotti basati sull’intelligenza artificiale, che mira ai materiali preziosi presenti sulla cometa. Da tutto questo circo mediatico Kate ne esce quasi subito (dopo essere stata provocata e diventando poi un meme social), mentre Randall viene risucchiato e manipolato prima di ritrovare se stesso, sfogandosi in diretta televisiva su quanto sia andata in secondo piano la gravità della situazione. La particolarità di “Don’t look up” è l’analogia con il periodo attuale, dove spesso e volentieri il problema della pandemia (=cometa) vada in secondo piano a discapito di fake news, presunti complotti, disinformazione e fenomeni da baraccone a cui viene dato risalto per una semplice questione di audience. Qualche anno fa il film sarebbe apparso decisamente inverosimile, ma ora – seppur alcuni personaggi e situazioni risultino estremizzati – aleggia una triste sensazione della serie “potrebbe davvero andare così”. La durata – 2 ore abbondanti – potrebbe risultare eccessiva, ma l’ottimo cast (a parte quelli citati segnaliamo anche Cate Blanchett, Tyler Perry, Timothée Chamalet e Ariana Grande) e l’umorismo tagliente stile South Park (nei suoi picchi di satira più alti) rendono scorrevole il film fino alla fine, con un epilogo che – potrà piacere o no – farà riflettere su alcuni aspetti recenti della nostra società. Perchè se la notizia della probabile estinzione del pianeta è subordinata alla notizia della riappacificazione tra un famoso rapper e un’ancora più famosa popstar, forse una cometa è ciò che ci meritiamo. (La recensione del film “Don’t Look Up” è di Federico Reforgiato)