Se il Metaverso sia solo un divertimento del nostro decennio, destinato a svanire nei ricordi collettivi come gli occhialini 3D, o se si tratti di un’innovazione che apre oggi le porte al futuro, sarà il tempo a dirlo. Nel frattempo, Ennesimo Film Festival, che vuole essere sempre al passo con i nuovi mezzi di
fruizione dell’audiovisivo, accoglie per la sua settima edizione dall’1 all’8 maggio, primo in Italia, il suo cinema nella cyber reality.
Ma cos’è il Metaverso? Universo in cui realtà fisica e virtuale si fondono, esso rappresenta uno spazio digitale in cui muoversi attraverso degli avatar personalizzati, interagendo quindi con altri avatar e con gli spazi circostanti, esattamente come si farebbe nella realtà materiale.
«Dai siti di incontri, alle mostre, alle passerelle di alta moda, sono in moltissimi i campi in cui si sta sperimentando un riadattamento del nostro mondo nel Metaverso – spiegano i direttori artistici, Federico Ferrari e Mirco Marmiroli -. Ben lontano dall’essere lo spaventoso mondo parallelo di Matrix o dei tanti film di fantascienza, il cyber-universo è infatti ad oggi solo un modo l’divertente e nuovo di vivere le cose. Perché non provare a prendere parte a una proiezione allora? Indossando gli appositi visori che metteremo a disposizione nel corso del festival, ed entrando in Altspace Vr di Microsoft utilizzando il codice che forniremo, si potrà quindi assistere ad un corto nel Metaverso. Quello a cui ci si troverà davanti è una vera e propria sala cinematografica, digitale, dove sedersi e guardare un film della selezione».
Oltre al Metaverso, l’interesse per la realtà virtuale di Ennesimo Film Festival prosegue come negli anni scorsi anche per mezzo di una proiezione in VR. Per questa edizione, si tratta di Così è (o mi pare), film con Elio Germano, fruibile e interagibile con gli appositi visori. Nella pellicola interattiva, Germano riscrive e reinterpreta il testo di Pirandello, calandolo nella società moderna, dove “spiare” l’altro diventa ancora più semplice grazie ai social e dove i racconti più che mai si frammentano. In questo modo mette in discussione ogni possibile verità assoluta, lasciando la visione collettiva del “se vi pare” per quella individuale del “mi pare”. Al centro della vicenda, l’arrivo in un piccolo paesino di una coppia, il Signor Ponza e la Signora Frola, che sembrano raccontare versioni di diverse di una stessa storia. Uno scenario narrativo in cui, grazie alla realtà virtuale, lo spettatore si trova calato, immerso a 360°, protagonista che tutto ascolta e tutto vede, parte attiva di una personalissima ricerca della verità.
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