Hungry Hearts Recensione. La recensione del film “Hungry Hearts” a cura di Liliana Pistorio. New York. Rimasti imprigionati nella piccola toilette di un ristorante cinese, Jude (Adam Driver), un ragazzo americano e Mina (Alba Rohrwacher), una giovane italiana si conoscono e si innamorano. Quando Mina deve lasciare New York per via del lavoro, scopre di esser rimasta incinta e i due decidono di sposarsi e incominciare una nuova vita insieme. Un giorno, passeggiando per la città, si imbatte in una chiromante che le prevede che il suo sarà un bambino
speciale, un “bambino indaco”. L’istinto materno la porta a pensare che il figlio debba essere protetto dal mondo esterno e che per rimanere puro debba mangiare solo cibo naturale da lei coltivato nel suo orto. Il bambino stenta a crescere, e Jude preoccupato, decide di rivolgersi ad un medico che lo mette in guardia sulla saluta precaria del figlio. Incomincerà così una lotta prima silenziosa, poi via via sempre più burrascosa tra i due riguardo il giusto modo di crescere il bimbo. Il film, che trae ispirazione dal libro “Il Bambino Indaco” di Marco Franzoso, inizia con una scena molto divertente (quella della toilette), ma lascia quasi subito il posto all’evolversi del dramma familiare, concluendosi ricordando quasi un thriller psicologico. La scelta di ambientare il film nella grande metropoli Newyorkese non è casuale: è una città violenta, aggressiva, estranea alla protagonista che data la grandezza e la voracità della città tende ad amplificare il suo stato di isolamento e solitudine e quindi la necessità di autodifesa. Alba Rohrwacher e Adam Driver, entrambi Coppa Volpi a Venezia 71, interpretano magistralmente i personaggi, entrando completamente nella parte e rendendo la storia ancora più toccante. Girato interamente in Super 16 e con un ampio uso del grandangolo, non per scelta stilistica, ma per via del poco tempo di ripresa a disposizione e per una serie di ostacoli fisici. “Giravamo in una casa piccola, un minuscolo appartamento, e il grandangolo era la soluzione migliore per allargare lo spazio”, ha affermato il regista in conferenza stampa a Roma. La maggior parte delle scene sono ambientate in luoghi chiusi, angusti (come il bagno o l’appartamento dei due giovani) quasi a sottolineare il malessere esistenziale che affligge i personaggi caratteristico del cinema di Costanzo (“La Solitudine dei Numeri Primi” (2010), “In Memoria di Me” (2007), “Private” (2004)). Come affermato dal regista “il cibo è il tema apparente del film: in realtà si parla di ideologia, che è il vero demonio dell’umanità”; ed è proprio quell’ideologia di purezza assoluta che porterà alla distruzione psicologica e al contempo fisica di un intera famiglia. (La recensione del film “Hungry Hearts” è a cura di Liliana Pistorio)
Il Film “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo è disponibile in Streaming su
LA SCHEDA DEL FILM “HUNGRY HEARTS” (Hungry Hearts)
Regista: Saverio Costanzo – Cast: Adam Driver, Alba Rohrwacher, Roberta Maxwell, Jake Weber, David Aaron Baker, Victoria Cartagena, Toshiko Onizawa, Dennis Rees – Genere: Drammatico – Anno: 2014 – Paese: Italia – Sceneggiatura: Saverio Costanzo – Fotografia: Fabio Cianchetti – Durata: 1 h 49 min – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 15 gennaio 2015 – Il sito ufficiale del film “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo
Trama: Jude è americano, Mina è italiana. S’incontrano per caso a New York. S’innamorano, si sposano e presto avranno un bambino. Si trovano così in poco tempo dentro una nuova vita. Sin dai primi mesi di gravidanza Mina si convince che il suo sarà un bambino speciale. E’ un infallibile istinto di madre a suggerirglielo. Suo figlio deve essere protetto dall’inquinamento del mondo esterno e per rispettarne la natura bisogna preservarne la purezza. Jude, per amore di Mina, la asseconda, fino a trovarsi un giorno di fronte ad una terribile verità: suo figlio non cresce ed è in pericolo di vita, deve fare presto per salvarlo. All’interno della coppia inizia una battaglia sotterranea che condurrà ad una ricerca disperata di una soluzione nella quale le ragioni di tutti si confondono…
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