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Il bacio della pantera Locandina e Recensione

comprende che sua moglie crede alle superstizioni del suo popolo e in particolare, è convinta di avere una maledizione. Egli non vi bada, ma avendola sposata, è preoccupato per il suo strano comportamento. Essa non vuole baciare il marito, perchè teme, così facendo, di scatenare le passioni e di trasformarsi in una pantera assassina…

Idea Centrale

Favola agghiacciante che interpreta le paure di un momento storico caratterizzato dal dilagare della potenza nazista.

Recensione

Primo di una serie di B-movie commissionati per risollevare economicamente la Rko e prodotti da Val Lewton, si rivelò a distanza un horror da cineteca, tutto giocato sui turbamenti del non-detto e su un raffinato geometrismo delle immagini. Fondamentale l’uso della luce (di Nicholas Musuraca) che contribuì a interiorizzare il contenuto del film e a provocare un’identificazione più forte e più profonda dello spettatore con i personaggi. Indimenticabili le scene dell’inseguimento notturno e della minaccia in piscina, riprese poi da vari registi del genere (da noi, Dario Argento in “Suspiria”). Simon è perfetta come donna-felino, terrorizzata prima ancora che terrorizzante.

Note e Curiosità

Rifatto nel 1982 e imitato malamente nel 1988 (“Il bacio del terrore”). Alcuni personaggi del film si ritrovano nel “Giardino delle streghe” (1944). (La Recensione del film “Il bacio della pantera” di Jacques Tourneur è tratta da “Il Mereghetti – Dizionario dei Film ed. 2002” di Paolo Mereghetti)