Il canto del pavone Recensione. La recensione del film “Il canto del pavone” a cura di Rita Ricucci. Il canto del pavone è il nuovo film di Sanjeewa Pushpakumara, al cinema dal 19 ottobre, un racconto che nella sua drammaticità, è onesto e vero. Amila è un
ragazzo di diciannove anni, il maggiore di due sorelle e due fratelli. Dopo essere rimasti orfani, raggiungono la capitale dello Sri Lanka, Colombo, per cercare un lavoro e guadagnare quanto basta all’operazione di Inoka, la maggiore delle sorelle, che a soli 14 anni soffre di un’anomalia cardiaca e ha bisogno di essere operata. Nonostante il lavoro al cantiere, però, Amila non vede nessuna buona prospettiva, e nella disperazione si lascia aiutare da una donna, incontrata per caso, che lo coinvolge in un traffico di adozioni clandestine. Il canto del pavone è un film che non vuole giudicare, piuttosto, attraverso la narrazione mostra le urla silenziose di chi conosce la povertà estrema, la solitudine alienante. Sanjeewa Pushpakumara ancora una volta porta sullo schermo la verità umana degli ultimi, degli emarginati, di quelli che subiscono la vita anziché avere il diritto di viverla come persone umane. Dopo Burning Birds del 2016, il regista singalese insiste con uno dei temi più pressanti della sua cinematografia: la dignità della vita. Amila e i fratelli si ritrovano a vivere nel piano in costruzione di uno dei giganteschi grattacieli che stanno occupando il cielo della città, facendosi garante della ricchezza di pochi. Mentre elemosinano poche rupie per sopravvivere alla fame Amila e i più piccoli della famiglia, la vergogna e la frustrazione per non aver nessuna prospettiva futura non cancellano il loro unico desiderio di stare insieme, restare uniti. L’ingiustizia sociale è raccontata sui corpi delle giovani ragazze incinte costrette a scegliere tra il diventare madri o poter sopravvivere, sole, mentre l’Occidente gravita intorno al suo potere, quello dato dal denaro, con il quale tutto ha un prezzo, persino un neonato, come in un vero e proprio supermercato. Il canto del pavone è un film che lascia sgomenti di fronte alle condizioni disumane dei meno fortunati del mondo. Sanjeewa Pushpakumara traccia una linea orizzontale, quella della giovane famiglia di Amila che risulta perfettamente parallela alla linea della vita quotidiana, mentre taglia la perpendicolarità dei grattacieli rinchiusi nei ponteggi nella nuova città di Colombo che indicano un progresso la cui altezza non riserva nessuno spazio ai più bisognosi. La fotografia restituisce i colori caldi della terra, la pelle dei protagonisti trasuda il calore del sole. Per questo, la fatica del respiro non è solo della giovane Inoka, che all’ospedale è tenuta in vita con l’ossigeno, è di ognuno quando è la vita a riservare solo il tempo dell’apnea. Per questo, la regia di Sanjeewa Pushpakumara somiglia proprio a una sferzata di aria fresca quando, nei primi piani del giovane Amila, lo spettatore non legge mai nessun segno di disprezzo e collera verso il mondo ma solo una grande compassione per sé stesso e per i suoi fratelli, fiducioso in una nuova rinascita. La stessa durata del film, 110 minuti, lascia al pubblico lo spazio della riflessione, in un sospiro profondo carico della speranza che possa esistere un luogo dove poter vivere come essere umani, tutti, nessuno escluso. (La recensione del film “Il canto del pavone” è a cura di Rita Ricucci)
LA SCHEDA DEL FILM “IL CANTO DEL PAVONE” (Peacock Lament)
Regista: Sanjeewa Pushpakumara – Cast: Akalanka Prabashwara, Sabeetha Perera, Dinara Punchihewa, Lorenzo Acquaviva, Mahendra Perera, Lahiru Prasad, Amiththa Weerasinghe, Maheesha Nethara, Naween Saumya, Danuji Dinanya – Genere: Drammatico – Anno: 2022 – Paese: Sri Lanka, Italia – Fotografia: Sisikirana Paranavithana – Sceneggiatura: Sanjeewa Pushpakumara – Durata: 1h 42 min – Distribuzione: Pilgrim Film – Data di uscita: 19 Ottobre 2023 – Il sito ufficiale del film “Il canto del pavone” di Sanjeewa Pushpakumara
Trama: Il canto del pavone, film diretto da Sanjeewa Pushpakumara, racconta la storia di Amila (Akalanka Prabashwara), nato in un piccolo villaggio dello Sri Lanka. Dopo che entrambi i suoi genitori sono venuti a mancare, decide di trasferirsi nella capitale, Colombo. Qui inizia a lavorare in un cantiere cinese e si prende cura di quel che resta della sua famiglia, i suoi quattro fratelli minori…
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