– IL FIUME ROSSO di Howard Hawks (Ieri, Oggi e Domani)


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Considerato il primo vero western diretto da Howard Hawks, “Il fiume rosso” ha al centro il tema del confronto tra i due protagonisti maschili ed è stato spesso paragonato a “La tragedia del Bounty”. Un allevatore, Thomas Dunson, reduce

Il Fiume Rosso Film Analisi Critica

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dalla guerra di secessione, guida verso il West una carovana in cui si trova anche la ragazza che ama. Ossessionato dall’idea di fare fortuna prima di sposarsi, abbandona il gruppo. Gli indiani assaltano la carovana e uccidono tutti. A salvarsi è solo un ragazzo, Matthew Garth, che Thomas in seguito adotta e porta a vivere con sé e con l’amico Groot Nadine, il narratore della storia. Thomas vuole a tutti i costi compiere un’impresa ancora mai effettuata, ma in grado di procurargli ricchezza e fama: trasferire i diecimila capi di bestiame da lui allevati fino al Missouri, dove sono sorte città e ferrovie, e dove di conseguenza il prezzo delle bestie è molto alto. E per fare ciò Tom è disposto a tutto, anche a usare la violenza, ma questo tipo di crudeltà non piace al gruppo che si ribella e lo caccia, mettendo al comando Matthew che decide di proseguire lungo la pista di Chiselm e il Fiume rosso per poi piegare verso sud e dirigere la mandria verso Abilene, nel Texas. Durante la marcia incrociano una carovana di pionieri diretta verso la California. Fra loro c’è anche una ragazza, Tess Millay, che colpisce subito Matthew, ricambiato. Dopo l’incontro ogni gruppo prosegue per la propria strada, ma i pionieri s’imbattono nel gruppetto guidato da un arrabbiato Thomas Dunson che ha tutte le intenzioni di ammazzare il traditore Matthew. Una volta arrivati entrambi ad Abilene si affrontano per la resa dei conti finale, prendendosi a pugni. Si può definire uno di quei film che appartengono al filone “umanista”, dove a prevalere sul mezzogiorno di fuoco è la psicologia dei personaggi e lo scontro tra individualità. Il regista mette al centro della storia e tenta di sviscerare alcuni temi del genere (il viaggio, l’onore, l’amicizia virile) ma sembra concentrarsi su ciò che rende umana la persona in questione. Ecco che si sofferma sugli aspetti più quotidiani della vita dei protagonisti, sacrificandone inevitabilmente altri. Tutto sembra ruotare attorno al dualismo e al rapporto/contrasto degli opposti: da un lato la testardaggine e la forza incredibile di Tom Dunson; dall’altro lato la vulnerabilità di Matthew, il contraltare di Dunson. Fondamentali per affrontare e mostrare al meglio le tematiche del film di Hawks sono le interpretazioni del cast. Uno su tutti un John Wayne in splendida forma che dà vita a un eroe diverso da quelli conosciuti fino a quel momento e che, in qualche modo, aprirà la strada a un nuovo tipo di western, più “interiore”, più riflessivo e attento ai pensieri e alle azioni dei personaggi. Non sarà più fondamentale il combattimento e lo scontro, ma il pensiero di ciascun personaggio e il motivo per cui si comporta in un certo modo piuttosto che in un altro. In questo film il personaggio interpretato da John Wayne riassume i connotati di intransigenza e cocciutaggine con i quali si può individuare l’eroe western. Nonostante tutto è forse uno degli “eroi” più tipici di Hawks. Anzi, forse sarebbe più corretto affermare che è anche il peggior personaggio descritto e portato sullo schermo da Hawks. Peggiore nel senso di cattivo. È, infatti, tra i personaggi più negativi in assoluto perché non si ferma davanti a niente e nessuno e non ha mai esitazioni. Accanto a John Wayne c’è Montgomery Clift che dà il volto al personaggio di Matt. Clift riesce a portare sullo schermo tutta la propria vulnerabilità giovanile. Dopo lo scontro con Dunson, del

Il fiume rosso Locandina e Recensione
Una scena del film “Il fiume rosso” – Analisi Critica

quale prende il posto, Matt e, di conseguenza, l’interpretazione di Clift diventano più inquiete e malinconiche, come consapevoli che inevitabilmente ci sarà un ultimo definitivo confronto.
Altro aspetto importante ne “Il fiume rosso” è l’ambientazione e tutti gli spazi mostrati che sembrano fondersi perfettamente con le azioni dei personaggi e con i personaggi stessi. Non a caso il film, interamente ambientato nella natura selvaggia, si chiude in una cittadina, quella di Abilene. Fa riflettere il fatto che si tratti di un luogo di civiltà e progresso, in netta contrapposizione al selvaggio west mostrato inizialmente e elemento tipico dei film appartenenti a questo genere. Al successo del film contribuirono, oltre alla presenza di John Wayne e al buon ritmo delle scene di massa, sicuramente da menzionare le musiche di Dimitri Tiomkin. Quello realizzato da Hawks è un grande western, in parte anche piuttosto complesso, con la più grande partenza di una mandria della storia del cinema, un po’ Ejzenstejn, un po’ “Balla coi lupi”. Un film che rappresenta la quintessenza del mito della frontiera. Tra riferimenti biblici e immagini epiche, “Il fiume rosso” si colloca, come detto, in un filone particolare del genere western. Wayne, protagonista assoluto, è qui eroe che si scopre umano: si lancia in avventure epiche, sbaglia e torna sui suoi passi. Un western che, per certi versi, non è un western, ma sicuramente è da recuperare. Lo era IERI, lo è OGGI e lo sarà DOMANI. (Analisi critica a cura di Veronica Ranocchi)

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