Il regno del pianeta delle scimmie Recensione. La recensione del film “Il regno del pianeta delle scimmie” a cura di Mirko Nottoli. Generazioni dopo gli eventi dell’ultimo capitolo, la scimmie vivono isolate in piccoli clan, gli uomini sono quasi estinti e i pochi rimasti sono relegati ai margini come reietti e la storia pare essersi stinta, offuscata, nel corso dei secoli. Così il mito di Cesare sopravvive a stento: c’è chi lo ignora, c’è chi lo conosce appena, c’è chi lo travisa. Abbiamo sempre definito la saga del pianeta delle scimmie come una delle più interessanti e riuscite degli ultimi anni (merito soprattutto di Matt Reeves che con The batman ha dimostrato che non ci stavamo sbagliando). Giunti ora al quarto capitolo che si propone di riaprire
l’epopea conducendola verso nuovi lidi, sono sostanzialmente due le cose di cui si sente di più la mancanza: di Cesare (che, si sa, non deve morire) e di Matt Reeves, appunto. Lo sostituisce dietro alla macchina da presa Wes Ball, già regista di Maze Runner, che è bravo nel costruire maestosi e suggestivi scenari post apocalittici, dal grande impatto spettacolare, con le città e i resti arrugginiti dei manufatti umani ormai fagocitati dalla natura, meno nel dare ritmo e coerenza ad una trama viziata da evidenti buchi logici, in cui le coordinate spazio temporali male si incastrano e che sembra difettare alla base di alcuni elementi chiave della drammaturgia (elementi che nella trilogia precedente, al contrario, erano archetipici e quindi perfettamente efficaci), ovvero un eroe carismatico in grado di scaldare i cuori, un cattivo all’altezza e delle motivazione plausibili a muoverli. Ne Il regno del pianeta delle scimmie, dopo un lunghissimo incipit, la vicenda pare tutta ruotare attorno alla porta di un deposito pieno di ogni ben di dio che le scimmie cercano di aprire ad ogni costo senza mai riuscirci. Sembra solo a noi un po’ debole come snodo centrale del racconto? E poi: possibile che in duecento anni di totale abbandono nessuno si sia accorto o nessuno si sia mai imbattuto, anche per puro caso, nei bocchettoni dei condotti d’areazione posti in alto? Vabbè. Al di là delle eloquenti metafore con la situazione attuale sulla convivenza dei popoli e sulla natura subdola dell’essere umano, Ball cerca di smarcarsi dai precedenti episodi tramite l’introduzione delle aquile quali elementi di novità, ed è proprio grazie alle aquile se nel finale il film riprende quota (trattandosi di aquile) riuscendo a farsi epico come mai era riuscito ad essere prima. L’ultimo sguardo verso il cielo, infine, pare annunciarci che ormai ci siamo, ormai siamo pronti a chiudere il cerchio: non ci resta che aspettare l’arrivo di Charlton Heston sulla navicella spaziale. (La recensione del film “Il regno del pianeta delle scimmie” è a cura di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “IL REGNO DEL PIANETA DELLE SCIMMIE” (Kingdom of the Planet of the Apes)
Regista: Wes Ball – Cast: Owen Teague, Freya Allan, Peter Macon, Kevin Durand, Dichen Lachman, William H. Macy, Neil Sandilands, Eka Darville, Lydia Peckham, Sara Wiseman, Travis Jeffery – Genere: Fantascienza – Anno: 2024 – Paese: USA – Sceneggiatura: Josh Friedman, Rick Jaffa, Amanda Silver – Fotografia: Gyula Pados – Durata: 2 h 5 min – Distribuzione: The Walt Disney Company Italia – Data di uscita: 8 Maggio 2024 – Il sito ufficiale del film “Il regno del pianeta delle scimmie” di Wes Ball
Trama: Il Regno del Pianeta delle Scimmie, film diretto da Wes Ball, è un nuovo capitolo della celebre saga di Il Pianeta delle Scimmie e vede come protagonista Owen Teague. Questo nuovo film è ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani…
Lascia un Commento