IL SEME DEL FICO SACRO, la recensione del film di Mohammad Rasoulof


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La recensione del film “Il seme del fico sacro” a cura di Rita Ricucci. Torna sul grande Mohammad Rasoulof, con Il seme del fico sacro, un film necessario alla società di oggi, premiato a Cannes. Dopo Il male non esiste, un film altrettanto intenso del 2022 con il quale poneva la questione della pena di morte alla coscienza di ciascun uomo, Il seme del fico sacro è una nuova esplorazione della società iraniana attraverso due dimensioni: la pubblica e la privata, famigliare.

Il seme del fico sacro | Recensione | Poster

Il seme del fico sacro | Recensione | Poster

Dopo i successi di Be My Voice, documentario di Nahid Persson, o del film di Nader Sayevar, Shahed-La testimone, dove impera la cronaca della lotta delle donne per i loro diritti, Il seme del fico sacro, pur toccando lo stesso tema, ha il pregio, unico, di raccontare il conflitto interiore della donna in lotta, e quello dell’uomo, apparentemente dominatore ma solo schiavo di una scandalosa moralità.

Teheran, Iran. Rezvan, Mahsa Rostami, universitaria e Sana, Setareh Maleki, adolescente liceale, sono due sorelle, di carattere diverso ma molto coese tra loro quando a rischio c’è la giustizia nei confronti delle donne.

La madre, Najmed, la penetrante Soheila Golestani, coerente con la Tradizione è invece modesta nelle poche relazionali personali di amicizia e assai compiacente nei confronti del marito Iman, fino a lavarlo, vestirlo e servirlo come un vero patriarca.

Iman, un denso Missagh Zareh, marito e padre, è stato promosso come giudice istruttore. Di fatto, si rende subito conto che ha raggiunto quella posizione per essere “usato”, in cambio di un futuro passo verso la posizione di giudice della Corte, per obbedire agli ordini dei superiori e firmando ogni documento, compresi i verdetti di pena capitale, senza poter usufruire del tempo necessario all’analisi del caso.

A tal proposito, gli viene consegnata anche una pistola, per difesa personale in caso di pericolo o minacce per lui o la sua famiglia.

La tensione verso il nuovo lavoro, tuttavia, non svia Iman dall’attenzione alla famiglia, anzi è occasione per ribadire quanto non si debba offrire alla gente motivo di chiacchiericcio, uno scandalo, quindi: totale osservanza del codice islamico, dall’hijab al silenzio della donna in pubblico, che sia effettivo o virtuale, cioè nessun uso dei social per le ragazze; nessuna partecipazione o coinvolgimento ai fatti di cronaca che stanno popolando le strade della capitale, infatti, sono i giorni delle rivolte studentesche, con le università occupate e le scuole chiuse (le immagini di repertorio coronano la verità di un mondo ancora tutto da esplorare, per la società occidentale).

Tuttavia, sia Sana che Reznan, non possono fare a meno di guardare i video che riprendono ragazzi che vengono picchiati, o di ascoltare la voce delle giovani donne che per strada vengono massacrate, arrestate e torturate.

Nonostante tutte le raccomandazioni, la vita dell’intera famiglia è stravolta quando Sadaf, una ragazza proiettata verso la modernità dei tempi, molto incline alla comunicazione digitale per esprimere la sua partecipazione alla lotta, viene colpita sul volto da pallini di metallo. Rezvan la nasconderà a casa e si metterà contro la madre che vuole mandarla via per evitare scandali, mentre la pistola di Iman sparisce dal cassetto del suo comodino.

A partire da qui, il racconto di Rasoulof, sceneggiatore oltre che regista, articolato in due parti distinte, è quello di una società nella quale la politica, contaminata dal Credo religioso su quale è basato la Legge stessa, pone la persona della donna nella posizione di minoranza rispetto ai diritti acquisiti nell’ambito della vita pubblica e privata, familiare.

La capacità narrativa di Il seme del fico sacro è assai notevole quando riesce a mostrare nella prima del film, girata clandestinamente nella capitale, il carattere del mondo femminile e la loro capacità di agire per ciò che è giusto a differenza dell’ipocrisia di chi nello slogan dell’osservanza della Legge, usa violenza e abusi. La seconda parte, invece, quella intima di una casa dove le stesse donne della famiglia sviluppano una coscienza tale della prepotenza di cui sono vittime, anche da parte delle persone più care, che le porta a decidersi verso la fuga, la ribellione.

Straordinario, perciò, il gioco di luci nella fotografia di Pooyan Aghababaei che ritrae Iman, l’uomo di casa, in una posizione di inferiorità non tanto fisica quanto psicologica: cosa c’è di sbagliato in me…, mormora alla moglie, cioè, quella che sembra essere la nota di sottomissione da parte della moglie, quando lo lava, lo rade, lo veste, in realtà mostra la tenacia e la forza della donna che, può “sopportare” tutto, tranne… che siano in pericolo le proprie creature. Così, il vero riscatto morale è quello di Najmed, la madre che, inorridita dal pericolo in cui sono le figlie, è disposta a tutto.

Successivamente, al finale, nel labirinto storico di case di fango e pietra, cunicoli come uteri materni, lo splendido villaggio di Kharanaq, nella regione di Yazd, ospita la fuga di una madre in difesa della sua prole, dal morso esangue di Iman che, invece, teme la perdita di credibilità in pubblico, di successo e di potere, ma mostra anche note di speranza.

Il seme del fico sacro è un film di un potere che insinua la lotta e inneggia al dominio, tra gruppi di amici, tra gruppi di colleghi, nella famiglia; è un film di donne, per le donne: la solidarietà di Rezvan è encomiabile, la forza di Najmed è dimostrata, ma il coraggio di Sana, la più giovane, come Il seme del fico sacro, con i capelli al vento in tutta la sua bellezza, è fuori dal comune. Può essere il seme del cambiamento? ci si domanda. (La recensione del film “Il seme del fico sacro” è a cura di Rita Ricucci)

Una scena del film “Il seme del fico sacro di Mohammad Rasoulof | Recensione di Rita Ricucci

LA SCHEDA DEL FILM “IL SEME DEL FICO SACRO” (t.o. The Seed of the Sacred Fig)

Regista: Mohammad Rasoulof – Cast: Soheila Golestani, Missagh Zareh, Setareh Maleki, Mahsa Rostami, Niousha Akhshi, Reza Akhlaghirad, Shiva Ordooie – Genere: Drammatico – Anno: 2024 – Paese: Iran – Sceneggiatura: Mohammad Rasoulof – Fotografia: Pooyan Aghababaei – Durata: 2 h 47 min – Distribuzione: Lucky Red con Bim Distribuzione – Data di uscita: 20 febbraio 2025 – Il sito ufficiale del film “Il seme del fico sacro” di Mohammad Rasoulof

Trama: Il Seme del Fico Sacro, film diretto da Mohammad Rasoulof, è ambientato a Teheran, dove i festeggiamenti per la promozione di Iman a giudice istruttore del Tribunale della Guardia Rivoluzionaria coincidono con il movimento di protesta popolare a seguito della morte di una giovane donna. Iman è alle prese con il peso psicologico del suo nuovo ruolo. Mentre le sue figlie, Rezvan e Sana, sono scioccate e, allo stesso tempo, elettrizzate dagli eventi, la moglie Najmeh cerca di fare del suo meglio per tenere insieme la famiglia…

Il seme del fico sacro di Mohammad Rasoulof – Candidato Oscar Film Internazionale | Trailer ITA HD

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