Roma: Domenica 31 luglio alle 21:15 al Cinelab dell’Isola del Cinema ad ingresso gratuito ci sarà l’anteprima del film, “Il ragazzo con il libro sotto il braccio”, alla presenza del regista Simone Menin, dello sceneggiatore Paolo Scarpelli e di Simone D’Amelio Bonelli, VP Regional Director di History Channel, e con la moderazione di Francesco Di Brigida del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici.
La storia non è solo scritta sui libri, spesso riposa tra le mura della nostra casa, tra vecchi scatoloni pieni di fotografie in bianco e nero, cartoline perse dentro i libri sugli scaffali più in alto delle nostre librerie, e soprattutto nella memoria di chi fa parte della nostra famiglia e magari tiene per sé quello che crede non importi a nessuno, fatti troppo lontani, forse troppo dolorosi da ricordare.
Il ragazzo con il libro sotto il braccio, opera prima del giovane regista Simone Menin, prodotto da Wow Tapes ed in onda su History Channel il 28 agosto alle 21:50, non è solo la ricostruzione delle vicende di Nildo Menin, oggi 98 anni, uno delle migliaia degli IMI, Internati Militari Italiani costretto a lavorare per la Germania nazista alla fine della seconda guerra mondiale, ma è soprattutto la storia di un nipote che crede di conoscere tutto della vita del nonno e che invece scopre che il suo passato più remoto gli è del tutto sconosciuto e che il tempo che resta per scoprirlo e per farselo raccontare è poco.
Racconta Simone Menin: “sapevo che il nonno Nildo era stato un carabiniere in gioventù, che aveva vissuto gli anni della bonifica della palude pontina e del regime fascista, ma non come fosse finito in Germania e perché fosse stato prigioniero. Anche mio padre ne sapeva poco o nulla, perché di questi argomenti non si era mai parlato in famiglia. Un giorno il nonno mi disse di avere un diario che aveva scritto durante la prigionia, lo fece leggere a me per primo. Iniziai così a studiare la storia degli IMI, mettendo in relazione le storie scritte da Nildo con le testimonianze storiche di altri sopravvissuti. Si aprì per me un mondo nuovo, iniziai a scoprire una storia invisibile che per troppo tempo era rimasta nascosta”.
Simone, grazie al racconto del nonno davanti alla telecamera e al suo diario di prigionia, ha scoperto la storia di un ragazzo veneto di 19 anni del secolo scorso che ha partecipato alla bonifica della palude pontina, poi strappato dalla sua vita e costretto ai lavori forzati in Germania nelle condizioni più umilianti; il suo diario, nascosto per decenni, gli ha rivelato la tenacia del nonno che, anche sotto ai bombardamenti, ha continuato imperterrito a scrivere le sue memorie, l’arma più potente contro chi voleva togliergli la sua umanità. Nildo racconta in video e nel suo diario la vita da internato, la lotta quotidiana per sopravvivere, la bizzarra società alternativa che si crea all’interno del campo, ogni singolo bombardamento, ogni volta che riesce a procurarsi un pezzo di pane in più. Il documentario ha il sapore speciale delle riprese fatte in casa, con i rumori e le voci di fondo e lo stile informale che rappresenta lo spirito di un dialogo tra due generazioni che sembrano oggi lontanissime, ma che cercano un punto di incontro.
Simone Menin, classe 1986, si è avvicinato al mondo della regia dopo gli studi universitari, creando videoclip musicali e film promozionali per l’industria turistica. Nel 2016, insieme ai soci Fabio Reitano, Giuseppe Lombardi e Chiara Sardelli, fonda Wow Tapes, una video agency con base a Roma che realizza progetti di comunicazione audiovisiva per brand italiani e internazionali.
L’Isola del Cinema è prodotta dall’Associazione Amici di Trastevere con il patrocinio del MIC – Ministero della Cultura, del MAECI – Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Regione Lazio, di Roma Capitale e Commissione Nazionale italiana per l’UNESCO.
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