Firenze, 15 settembre – Saranno i registi Jean-Pierre e Luc Dardenne gli ospiti d’onore della 63° edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, che si terrà dal 5 al 13 novembre a Firenze. Il festival dedicherà ai due registi una retrospettiva dei loro film – in programma nei cinema La
Compagnia e Stensen – che culminerà con una masterclass e con la proiezione in prima nazionale di “Tori e Lokita”, presentato in concorso al 75º Festival di Cannes e in uscita nelle sale italiane a fine novembre, distribuito da Lucky Red.
“I fratelli Dardenne – spiega il direttore artistico del Festival dei Popoli Alessandro Stellino – hanno avuto una funzione importantissima nel configurare quello che oggi è il linguaggio del ‘cinema del reale’, ovvero il racconto del mondo realizzato per mezzo di una forte aderenza agli stilemi del documentario partecipativo ma allo stesso tempo elaborato in senso drammaturgico, abbattendo una volta di più le frontiere tra ciò che consideriamo finzione e ciò che non lo è. Non si tratta quindi solo di rendere omaggio a due maestri indiscussi del cinema contemporaneo ma anche di evidenziare la maniera in cui sono stati capaci di indicare una nuova strada senza la quale non esisterebbe il documentario così come oggi lo conosciamo. Il loro è un cinema umanista ma privo di retorica, crudele e poetico allo stesso tempo, che rivendica la necessità dell’apertura all’altro e dell’accoglienza in un mondo sempre più orientato all’individualismo e alla chiusura delle frontiere tra le persone. Ospitarli a Firenze significa tributare loro un più che doveroso omaggio e riconoscerne il ruolo di iniziatori rivoluzionari”.
La retrospettiva sarà curata da Daniela Persico che modererà anche l’incontro pubblico con i registi previsto per la mattina di sabato 12 novembre al cinema La Compagnia. Saranno presentati i loro film documentari degli esordi e le più rinomate opere di finzione, oltre ad alcuni film di altri autori prodotti dai Dardenne e alla prima italiana di “Tori e Lokita”, prodotto da Les Films du Fleuve, Archipel 35 e Savage Film, e distribuito in Italia da Lucky Red. Il film è ambientato nel Belgio dei giorni nostri, è la storia di un giovane e di un’adolescente giunti dall’Africa da soli. La loro unica arma contro le difficili condizioni di vita che si trovano ad affrontare è la loro solida amicizia.
Vincitori di due Palme d’oro per “Rosetta” nel 1999 e per “L’enfant – Una storia d’amore” nel 2005, i Dardenne hanno esordito con i documentari “Le chant du rossignol” (1978), “Pour que la guerre s’achève, les murs devaient s’écrouter” (1980), per poi fondare la casa di produzione Dérives e successivamente Les Films du Fleuve che, oltre ai loro, ha prodotto anche alcuni film di Ken Loach, Xavier Beauvois, Jacques Audiard. La svolta arriva con “La promessa”, del 1996, il film che li rivela alla critica internazionale e pone le basi per un cinema asciutto e anti-spettacolare, fortemente radicato nel reale. Nel 1999 arriva la Palma d’oro al Festival di Cannes per “Rosetta” e, dopo “Il figlio” (2002), una seconda per “L’enfant – Una storia d’amore” (2005). Seguono, sempre con grande successo di pubblico e critica, “Il matrimonio di Lorna” (2008) e “Il ragazzo con la bicicletta” (2011), Gran premio della giuria a Cannes. Il percorso prosegue con “Due giorni, una notte” (2014), “La ragazza senza nome” (2016) e “L’età giovane” (2019).
La manifestazione – presieduta da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci – presenterà il meglio del cinema documentario mondiale in un programma accompagnato da numerosi ospiti internazionali e nazionali che verrà annunciato integralmente in occasione della conferenza stampa fissata a Firenze per lunedì 24 ottobre.
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