La bambina segreta Recensione. La recensione del film “La bambina segreta” a cura di Rita Ricucci. In sala, dal 19 settembre, La bambina segreta, un film drammatico di Ali Asgari con Sadaf Asgari e Ghazal Shojaei. Teheran. Fereshteh è una ragazza-madre di una bimba di soli due mesi. Non avendo più a che fare con il padre della bambina che non la desiderava, Fereshteh cerca di cavarsela da sola, lavorando e studiando presso una tipografia. L’unico aiuto è da parte dell’amica Atefeh,
studentessa universitaria, e di un’avvocatessa. È a lei, infatti, che Fereshteh si rivolge per prima quando ha bisogno di richiedere aiuto improvvisamente: i suoi genitori stanno arrivando in città e non sanno niente della bambina perciò spera che l’avvocatessa possa tenerla nascosta per una notte.
Lo sguardo cinematografico iraniano, per quanto complesso, è oramai noto al pubblico occidentale grazie al lavoro di grandi autori: da celeberrimo Kiarostami a Jafar Panahi e non ultimo, Rasoulof, ricordando di lui, Il male non esiste del 2020.
Altrettanto, non sono nuovi allo spettatore le abitudini e il costume della società iraniana, tanto meno l’assenza di confine tra legge e credo religioso dove la stessa ordinarietà della vita è invischiata tra leggi civili e norme religiose scritte nel Corano.
Tuttavia, il pubblico ha imparato anche a conoscere il coraggio di donne che stanno lottando per i loro diritti, un esempio fra i molti, la determinazione di Masih Alinejad, nel documentario di Nahid Persson, Be My Voice. Invece, sulla questione matrimonio e diritti ricordiamo bene lo splendido film di Asghar Farhadi, Una separazione, mentre sulla questione madri-figli, va ricordato come esempio, pertinente ai diritti dei mariti sui figli, Mai senza mia figlia, tratto da una storia vera, diretto però dall’occidentale Brian Gilbert.
La bellezza di La bambina segreta, perciò, non sta tanto nella novità della tematica, quanto nell’esposizione narrativa che con un ritmo neorealista, Ali Asgari compie con la sua regia. Il regista accompagna il pubblico in un breve ma intenso viaggio notturno nel quale evidenzia i volti di una società ancora indifferente e piuttosto ostile alla condizione della donna, ai suoi diritti di madre e alla sua dignità di persona.
La fragilità femminile emerge con ostinazione dietro le porte alle quali bussa la protagonista per tenere i bagagli nei quali ha chiuso la sua scelta: vestiti della bambina, pannolini, scorte di latte e il resto. Nessuna delle vicine, donne giovani e meno giovani, riesce ad assecondare la richiesta tra spazi troppo piccoli e paure per le reazioni dei propri mariti. Allora, La bambina segreta diventa il bagaglio più delicato e pericoloso che la giovane Fereshteh porta stretto al proprio petto sulle strade della capitale. La compagnia dell’amica fedele, Atefeh è di grande aiuto quando, insieme, cercano una soluzione nel buio della notte che, troppo velocemente, sta arrivando.
Ali Asgari non usa dialoghi retorici e chiarificatori per raccontare il quadro della società, piuttosto utilizzando la macchina da presa con molta agilità e semplicità nei campi lunghi e giocando tra luce e buio, interpreta il modus operandi della sfera maschile.
Come il buio è riservato ai volti femminili, sempre in penombra, velate con il chador, la luce sfolgora sui volti maschili che, raggiunti con un’inquadratura frontale, pronunciano le loro ragioni per non poter essere d’aiuto alla giovane madre.
Infatti sono tre i momenti di grande narrazione dove le simmetrie delle prospettive, quella femminile e quella maschile, assumono maggior rilievo: il primo, in auto, dove alla guida è l’amico di Atefeh che cerca di spiegare come, nella propria casa, dopo un matrimonio ufficiale, dipenda dalla donna chi ospitare e chi aiutare, specialmente se si tratta di un’altra donna; il secondo, in motorino quando alla guida è proprio il padre de La bambina segreta, che senza mostrare alcun sentimento e rimorso, mostra la sua piena appartenenza alla cultura islamica nella preoccupazione di essere cacciato di casa per aver avuto un figlio senza un matrimonio approvato dal padre.
Il terzo momento, il più drammatico, è quando la notte avanza imperterrita e assume il corpo e la voce del potere nella figura di un medico, caporeparto, che in modo subdolo cerca di legalizzare un vero e proprio abuso. Per questo la forza di Fereshteh sta nella lotta tenace e integerrima di cui è capace solo una madre perché grazie all’amore per la vita donata alla sua piccola, La bambina segreta, ha il coraggio di alzare la testa, mostrando la bellezza della sua scelta e l’intensità della giustizia che rivendica nel volto di una donna. Per le donne di tutto il mondo. (La recensione del film “La bambina segreta” è a cura di Rita Ricucci)
LA SCHEDA DEL FILM “LA BAMNINA SEGRETA” (Ta farda)
Regista: Ali Asgari – Cast: Sadaf Asgari, Ghazal Shojaei, Amirreza Ranjbaran, Nahal Dashti, Milad Moayeri, Babak Karimi, Mohammad Heidari – Genere: Drammatico – Anno: 2022 – Paese: Iran, Francia, Qatar – Sceneggiatura: Ali Asgari, Alireza Khatami – Fotografia: Rouzbeh Raiga – Durata: 1 h 26 min – Distribuzione: Cineclub Internazionale Distribuzione – Data di uscita: 19 Settembre 2024 – Il sito ufficiale del film “La bambina segreta” di Ali Asgari
Trama: La Bambina Segreta, il film diretto da Ali Asgari, si svolge a Teheran e vede protagonista la giovane studentessa Fereshteh (Sadaf Asgari). La ragazza ha una bambina di due mesi nata dopo un rapporto occasionale e di cui non ha detto nulla alla sua famiglia. Vive in un piccolo appartamento e per mantenersi agli studi lavora in una tipografia. Fereshteh pensa di poter gestire al meglio la situazione fino al giorno in cui i suoi genitori le comunicano che stanno venendo a trovarla…
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