– LA DIVINA COMETA | recensione | film


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La Divina Cometa Recensione. La recensione del film “La Divina Cometa” di Claudio Montatori. Cultura e tradizione italiane si intrecciano in questo strano, caleidoscopico film di Mimmo Paladino, artista poliedrico di fama internazionale, al suo secondo

La Divina Cometa Recensione Poster

La Divina Cometa Recensione Poster

 film da regista dopo Quijote (2006).  Se nel primo celebrava a suo modo l’opera di Cervantes, ora si inserisce in modo davvero originale nelle celebrazioni del 700esimo anniversario della morte di Dante , facendo incontrare alcuni dei più noti personaggi dell’Inferno con i protagonisti della più radicata tradizione religiosa, il presepe,  anticipandone così la celebrazione, visto che nel 2023 saranno passati 800 anni dall’invenzione di San Francesco. Così  sullo schermo Paolo e Francesca (Leandro Ianniello e Azzurra Mennella) e il conte Ugolino (Toni Servillo) si alternano coi Re Magi, che però sono più di tre e sono portatori non di oro incenso e mirra ma ciascuno di un’arte, la Musica ,il Teatro, la Pittura, la Poesia, rappresentati nell’ordine da  Francesco De Gregori, Alessandro Haber , Ferdinando Bruni, Nino D’Angelo, e un quinto (Giovanni Esposito), il portatore del Nulla, il più importante perché nel Nulla ci puoi mettere tutto. C’è Dante naturalmente (Sergio Vitolo), guidato dalla bambina cometa (Emma Arensi) e molti altri personaggi, celebrati nomi della cultura tra cui Pitagora, Giordano Bruno, Glen Gould, ma anche un venditore di scarpe, un vetraio, un oste, un capo stazione che beve un caffé a ogni passaggio di treno che però non si vede passare (interprete Sergio Rubini, il cui primo film da regista fu proprio La Stazione, forse solo una coincidenza, ma forse no), e una (sacra?) famiglia in cerca di una casa, tutti personaggi che spesso vediamo rappresentati nei presepi durante le festività natalizie. Il presepe come rappresentazione della società. E dell’arte. Non è un film facile da raccontare, anche perché non esiste una vera propria trama e i personaggi appaiono e scompaiono apparentemente senza spiegazione e il tutto viene tenuto insieme da voci fuori campo (tra cui quella di Carmelo Bene che recita un brano dell’Inferno). Tra le citazioni non poteva mancare Natale in Casa Cupiello, “te piace o presepe?” Di Edoardo  De Filippo. Avanguardia, Freesyle, fate voi. Ci sono echi di Pasolini, Fellini e ovviamente lo stesso Eduardo. Non si può parlare di presepe senza Eduardo, e neppure di caffé. Non è neanche un film facile da guardare, insomma ci vogliono occhi attrezzati. Ma l’ottima fotografia di Cesare Accetta e le ambientazioni scenografiche di Luigi Ferrigno contribuiscono efficacemente a rendere il film godibile per tutti, purché curiosi. (La recensione del film “La Divina Cometa” è di Claudio Montatori)

Una scena del film “La Divina Cometa” di Mimmo Paladino – Foto di scena ©Pasquale Palmieri – Recensione

LA SCHEDA DEL FILM “LA DIVINA COMETA” (La divina cometa)

Regista: Mimmo Paladino – Cast: Tomas Arana, Mimmo Borrelli, Ferdinando Bruni, Luigi Credendino, Francesco De Gregori, Elio De Capitani, Nino D’Angelo, Cristina Donadio, Giovanni Esposito, Giuliana Gargiulo, Alessandro Haber, Enzo Moscato – Genere: Documentario – Anno: 2022 – Paese: Italia – Scenaggiatura: Maurizio Braucci, Mimmo Paladino – Fotografia: Cesare Accetta – Durata: 1h 36 min – Distribuzione: Officine UBU – Data di uscita: 11 Maggio 2023 – Il sito ufficiale del film “La Divina Cometa”

Trama: A sedici anni da Quijote, uno dei più grandi artisti contemporanei torna al cinema con un film che incrocia l’Inferno della “Divina Commedia” con la tradizione del presepe napoletano, evocata dalla battuta di “Natale in casa Cupiello”: “Te piace ‘o presepe?”. E come nel presepe, c’è spazio per personaggi noti e nuovi (dal Conte Ugolino a Giordano Bruno), che ogni volta si incarnano in modo imprevedibili, attraverso un uso magistrale delle location (campi sportivi, cave, stazioni abbandonate) e un attento lavoro sulla lingua (con Dante spesso tradotto in dialetto napoletano). Molti ospiti (da Francesco De Gregori, Toni e Peppe Servillo, Nino D’Angelo) prendono parte a un viaggio senza tempo dove, complice la sceneggiatura di Maurizio Braucci, è lecito vedere in filigrana altri viaggi celebri del cinema italiano, da quelli di Pasolini a quelli di Sergio Citti…

2 Commenti


  • Napoli // // Rispondi

    Intrigante.

  • Napoli // // Rispondi

    Intrigante ma anche fantasy.

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