“La Furia Umana” Recensione. Un poliziotto (O’Brien) si fa passare per gangster per riuscire ad infiltrarsi in una banda guidata da un maniaco epilettico e spietato (Cagney). Il capobanda, violento
con tutti, ha un attaccamento morboso nei confronti della madre, una vecchia crudele ed autoritaria. La morte della madre procurerà una crisi agghiacciante al bandito ma, in seguito, scatenerà tutta la sua violenza. Braccato dalla polizia…
Idea Centrale
Il regista accentua tre caratteristiche tipiche del genere gangster: la violenza, il realismo e il comportamento patologico del personaggio.
Recensione
Il film è il “canto del cigno” del genere gangster e una sorta di omaggio all’attore che più di ogni altro ne aveva decretato la fortuna. Cagney, con molti più anni sulle spalle di quanti ne richiedeva la parte, tratteggia con straordinaria intensità la brutalità del bandito e il cinismo dietro ai quali si nascondono inquietanti fobie, nonché una folle ambizione, quella di arrivare “sulla vetta del mondo”.
Note e Curiosità
L’interpretazione di Cagney, superba anche dal punto di vista della descrizione psicoanalitica, diventa arte assoluta nella scena di epilessia. (la recensione de “La furia umana” di Raoul Walsh è tratta da “201 film capolavoro secondo la critica – di Gaetano Sandri)
“La furia umana” di Raoul Walsh è disponibile in Streaming su
LA SCHEDA DE “LA FURIA UMANA” (WHITE HEAT)
Regista: Raoul Walsh – Cast: James Cagney, Virginia Mayo, Edmond O’Brien, Margaret Wycherly, Steve Cochran, John Archer, Wally Cassell, Fred Clark – Fotografia: Sidney Hickox – Sceneggiatura: Ivan Goff, Ben Roberts – Musica: Max Steiner – Genere: Poliziesco – Anno: 1949 – Paese: USA – Durata: 1h 54 min. – Distribuzione: Warner Bros. – Data di uscita: 15 settembre 1950 (Italia)
Lascia un Commento