La recensione del film L’Albero a cura di Claudio Montatori. Di certo Sara Petraglia al suo esordio cinematografico con un film dal titolo simbolico, L’Albero, riesce a farci innamorare di due ragazze teneramente insopportabili, due giovani borghesi agiate che possono permettersi un appartamento in affitto a Roma, nel quartiere Pigneto, un tempo zona popolare e dove oggi se vuoi una stanza di 18 metri quadri devi sborsare

L’Albero | Recensione | Poster
cinquecento euro al mese, due universitarie mantenute dai ricchi genitori, che non fanno altro che lamentarsi del loro status, che quando non si drogano fanno un viaggio a Napoli in cerca della tomba di Giacomo Leopardi e poi invece vanno al mare, e giù a lamentarsi e spippare un’altra canna e poi di nuovo a Roma a cercare cocaina, e tu, spettatore, le guardi con vivace sguardo perché, accidenti, sono anche carine e gli perdoni tutto, infondo avresti voluto fare lo stesso ai tuoi tempi, e forse l’hai fatto in quell’età meravigliosa e tormentata che sono i vent’anni.
Così la solare Bianca che adora Leopardi, e Angelica, più misteriosa, vivono per un po’ la loro intensa amicizia che forse è un po’ di più, forse c’è amore, ma chi se ne frega, quello che conta sono i contrasti dell’età dei non adulti, quando vorrebbero lasciarsi alle spalle le radici e però non è mica facile, infondo i soldi di papà fanno comodo e permettono a Bianca di sognare il suo romanzo, c’è tempo per crescere e guadagnarsi la vita, sogniamo ancora.
E poi c’è l’albero, un pino che di radici e di crescita ne sa parecchio, e svetta tra le case e una ferrovia e non si capisce bene dove stia ma basterebbe andare a vedere, non è lontano; in fondo però basta guardarlo dalla finestra di casa, così somiglia a un idolo, un totem naturale che ti ricorda che radici e crescita stanno nello stesso fusto, l’importante è che la chioma sia rigogliosa.
Con L’Albero, un film pieno di cenni autobiografici, Sara Petraglia, fotografa di scena e ora anche regista, fa il suo esordio dietro la macchina da presa con una storia semplice che parla di sentimenti, dubbi, rabbie, slanci e incertezze, che in fondo sono appartenute alle generazioni di ogni epoca, a cui ogni individuo reagisce secondo la propria indole.
L’Albero è dopotutto una commedia dai toni delicati, davvero un buon iizio per la regista che è stata abile anche nella scelta delle due attrici protagoniste, Tecla Insolia (Bianca) e Carlotta Gamba (Angelica), giovani belle e brave, tanto da non poter immaginare un’altra Bianca e un’altra Angelica. (La recensione del film L’Albero è a cura di Claudio Montatori)

LA SCHEDA DEL FILM L’ALBERO (t.o. L’Albero)
Regista: Sara Petraglia – Cast: Carlotta Gamba, Tecla Insolia, Cristina Pellegrino, Carlo Geltrude, Yamina Brirmi, Stella Franco, Beatrice Modica, Manuel Spadea, Isabella Mottinelli, Alice Benvenuti, Tommaso Rita – Genere: Drammatico – Anno: 2024 – Paese: Italia – Sceneggiatura: Sara Petraglia – Fotografia: Sabrina Varani – Durata: 1 h 32 min – Distribuzione: Fandango Distribuzione – Data di uscita: 20 Marzo 2025 – Il sito ufficiale del film L’Albero di Sara Petraglia
Trama: L’Albero, il film diretto da Sara Petraglia, ha per protagonista la giovane Bianca (Tecla Insolia), una ragazza che ha poco più di vent’anni e che non ha ancora trovato la sua strada. Vive con la sua migliore amica e amata Angelica (Carlotta Gamba), in una casa che affaccia sulla ferrovia dietro la quale si scorge un albero. In casa, su una parete, c’è il ritratto di Giacomo Leopardi, simbolo di amori tristi e tormenti giovanili…
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