“Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone sono un punto di riferimento fondamentale in materia di conservazione e salvaguardia del patrimonio del cinema muto. Propongono ogni anno una programmazione di film da tutto il mondo, con accompagnamenti musicali dal vivo eseguiti dai migliori
musicisti e compositori. Da qualche anno a questa parte, la Fondation Jérôme Seydoux-Pathé è orgogliosa di poter offrire al pubblico parigino una selezione di film dal programma delle preziosissime Giornate.” È quanto scrive la Fondation Jérôme Seydoux-Pathé presentando la rassegna curata insieme al direttore delle Giornate del Cinema Muto Jay Weissberg che dal 19 ottobre al 1° novembre 2022 proporrà a Parigi alcuni dei titoli visti alla 41^ edizione del festival, da poco conclusa. Il posto d’onore è per l’attrice Norma Talmadge, star assoluta nella Hollywood tra gli anni ’10 e ’20, ingiustamente dimenticata e che finalmente, grazie alla collaborazione tra la Library of Congress e Cohen Media, è ora possibile rivedere in diversi film che rendono giustizia al suo talento. Oltre ai corti della Vitagraph del periodo 1912-13 sono stati selezionati tre lungometraggi: The Lady (Una vera signora, 1925) di Frank Borzage, The Sign on the Door (Il segno sulla porta, 1921) di Herbert Brenon e Graustark (La principessa di Graustark, 1925) di Dimitri Buchowetzki. Quest’ultimo film funge anche da collegamento con l’altra maggiore retrospettiva delle Giornate 2022, Ruritania, regno di fantasia inventato da Anthony Hope nel suo romanzo Il prigioniero di Zenda, teatro di avventure, storie d’amore e lotte di potere. Il programma parigino prevede Hans Kungl. Höghet shinglar (Sua maestà il barbiere, 1928) di Ragnar Hyltén-Cavallius, Den Sorte Kansler (Il cancelliere nero, 1921) di August Blom e Sui gradini del trono (1912) di Ubaldo Maria del Colle.
Infine, dalla sezione Riscoperte e Restauri, l’Eye Filmmuseum presenta Just Around the Corner (1921) di Frances Marion, uno dei film più apprezzati a Pordenone, restaurato in collaborazione con la Library of Congress, e ci sono anche Profanazione di Eugenio Perego (1924) e Lāčplēsis (L’uccisore di orsi) di Aleksandrs Rusteiķis (1930), che tra storia e leggenda racconta l’epopea dell’indipendenza della Lettonia.
Lascia un Commento