La recensione di “Matrix: Resurrections” a cura di Matteo Marescalco. Pochi film hanno modellato l’immaginario collettivo come Matrix, interpretato da un Keanu Reeves all’apice del successo, intriso di Jean Baudrillard e simulazioni della realtà,
e distribuito al cinema nel 1999 – alle soglie del Millennium Bug. È ovvio, quindi, che la notizia della messa in produzione di Matrix Resurrections – quarto capitolo del franchise – ha scosso gli spettatori e incontrato idee contrastanti da parte dei fan di ogni età. Negli Stati Uniti, il film è stato distribuito in day-and-date al cinema e su HBO Max e ha riportato un flop clamoroso: affermatosi come il film più piratato della settimana, il titolo ha racimolato la misera cifra di 23 milioni di dollari nel week-end lungo di apertura – a fronte di un budget di produzione di circa 200 milioni di dollari. Insomma, difficilmente l’universo di Matrix si arricchirà di nuovi sequel. A metà tra reboot e sequel, Matrix Resurrections racconta la storia di Thomas Anderson, famoso designer di videogames e inventore di Matrix, successo mondiale nato dagli strani sogni che lo tormentano e che lui cerca di controllare andando in analisi e facendosi prescrivere delle strane pillole blu in modo tale da poter rimanere lucido. Nella sua routine quotidiana, Thomas è attratto da una donna che incontra in un bar e con cui vive strane sensazioni di deja-vù: si tratta di Tiffany, madre di due figli e appassionata di moto. Nel frattempo, però, fuori da questo presunto Matrix, la ciurma della nave Mnemosyne inizia a seguire la traccia del gioco lanciato proprio da Neo. L’intero universo ne pagherà le conseguenze. Ampliato da nuove figure e dall’upgrade di personaggi già noti al grande pubblico, Matrix Resurrections si configura come uno strano esperimento a metà tra reboot e sequel. Sullo schermo scorrono più volte le immagini delle precedenti avventure di Neo che, in un certo senso, rimodellano questo vecchio-nuovo mondo. Rispetto a venti anni fa, i dubbi sono aumentati e, in modo inversamente proporzionale, è diminuita la fede nei confronti dell’Eletto. A parte la forte critica nei confronti del mondo dell’industria dell’intrattenimento e la “rinascita” di Neo e Trinity – su cui è meglio non soffermarsi per evitare di spoilerare aspetti importanti del film – Matrix Resurrections delude le aspettative perché confusionario e didascalico: tutto viene urlato in faccia allo spettatore, ogni presunto messaggio è sbandierato ai quattro venti e, in seguito a questo approccio al materiale trattato, persino la lineare storia d’amore tra i due personaggi principali rischia di uscirne indebolita. Ed è un vero peccato perché, in fin dei conti, escludendo sovrastrutture posticce o meno, la storia d’amore è il vero cuore pulsante del film. (La recensione del film “Matrix: Resurrections” è di Matteo Marescalco)
LA SCHEDA DI MATRIX: RESURRECTIONS (The Matrix Resurrections)
Regista: Lana Wachowski – Cast: Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss, Neil Patrick Harris, Christina Ricci, Priyanka Chopra, Jonathan Groff, Jessica Henwick, Ellen Hollman, Yahya Abdul-Mateen II, Jada Pinkett Smith, Daniel Bernhardt, Brian J. Smith, Max Riemelt, Lambert Wilson, Andrew Caldwell, Ian Pirie, Toby Onwumere – Genere: Commedia – Anno: 2021 – Paese: USA – Sceneggiatura: Lana Wachowski, Aleksandar Hemon, David Mitchell – Fotografia: John Toll – Durata: 2h 28 min – Distribuzione: Warner Bros. Pictures – Data di uscita: 01 gennaio 2022
Trama: Matrix 4 Resurrections, il film diretto da Lana Wachowski, arriva al cinema quasi 20 anni dopo Matrix Revolutions, il terzo capitolo che sembrava aver concluso per sempre una delle saghe fantascientifiche più celebri e influenti di questo secolo, iniziata nel 1999 con Matrix, il primo film scritto e diretto dagli allora fratelli Wachowski, oggi sorelle. Il film vede Thomas Anderson aka Neo (Keanu Reeves) di nuovo nel mondo reale, ma tormentato da sogni e visioni a cui non riesce a dare un senso e che racconta al suo analista (Neil Patrick Harris), temendo di essere diventato pazzo. Nonostante sembri non ricordare molto di quanto accadutogli in precedenza, tanto da incontrare Trinity (Carrie-Anne Moss) e non riconoscerla, il signor Anderson sembra accorgersi di come le persone siano vittime della tecnologia e ancorate ai loro telefoni come un prolungamento di se stessi. Ma le visioni e la sua curiosità non permettono a questo uomo di capire che si trova incastrato in una falsa realtà, perché ogni giorno – per ragioni mediche – assume una pillola blu, che gli impedisce di “aprire la mente”. L’incontro con alcuni personaggi interessanti e la sospensione del’assunzione della pillola, inizieranno a riportare Neo alla consapevolezza che ciò che lo circonda non è quel che sembra…
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