Non aprite quella porta (2022) Recensione. La recensione del film “Non aprite quella porta” di Mirko Nottoli. Un altro sequel di Non aprite quella porta? Ebbene sì. Prodotto Netflix, diretto da tal David Blue Garcia (speriamo sia almeno un nome d’arte) e scritto su un soggetto di Fede Alvarez, già autore del remake de “La casa” (uno che
evidentemente, quando il buon dio ha distribuito quella cosa chiamata “Fantasia”, era andato un attimo in bagno), con l’apporto scommettiamo fondamentale del prode compare Rodo Sayagues (ah quante ne hanno combinate quei due!), questo “Non aprite quella porta” 2022 – il nono della saga – ci viene spacciato come il sequel diretto dell’originale del 1974. Qualsiasi cosa quel “diretto” voglia dire, ci adeguiamo, registriamo e mettiamo via. Altrimenti detto, non capisco ma mi adeguo. Fede&Co. vorrebbero farci credere che da allora il nostro amatissimo Leatherface è sparito, ha fatto perdere le tracce, è rimasto dormiente, mentre l’unica bionda sopravvissuta alla strage (quella che alla fine scappa con lui che in mezzo alla strada fa roteare la motosega) ha superato il trauma e ha speso gli ultimi 50 anni di vita a dargli la caccia. Ma niente, non l’ha mai trovato. Portava la maschera, è la giustificazione. Ebbè, in effetti di minorati mentali, psicopatici, alti due metri che zoppicano e vanno in giro con una motosega è pieno il mondo, come vuoi fare a trovarlo? Ci pensa un gruppo di ragazzotti che arrivano in una città abbandonata per vendere gli edifici in asta e aprire un ristorante (sic.). Quello che più disarma tuttavia (maniera elegante per non dire “fa cadere le palle”), più dell’idiozia della trama, è l’assoluta insipienza in fatto di scrittura cinematografica, la totale mancanza di capacità drammaturgiche, la radicale inadeguatezza nel maneggiare meccanismi basilari, soprattutto nell’ horror, come suspance, tensione, attesa, climax. Al nono sequel di una saga su un serial killer nessuno si aspetta un trattato di cinema, ma qualcosa di più di questo ennesimo pretesto per l’ennesimo, stanco, carosello di squartamenti privo di creatività, realizzato da gente che per creare un’atmosfera malata non sa fare di meglio che usare una luce bluastra, beh, sì. Perche i presupposti c’erano e in parte vengono anche apparrecchiati, ma Fede&Co. non sono nemmeno in grado di mantenere le premesse da loro stessi promesse. Si poteva giocare con la mitologia dei personaggi, con quella di Letherface in primis, si poteva fantasticare sul mistero della sua identità e invece niente, rivelata e gettata nel cesso a neanche un quarto d’ora dall’inizio (come fa Letherface, 50 anni dopo, a non essere un vecchio rincoglionito, vabbè, lasciamo stare), per non parlare di Sally Hardestly (come dite? Il nome non vi dice un cazzo? Nemmeno a noi), la superstite originaria, prima introdotta come una tipa con due coglioni così, una vera dura che ha talmente metabolizzato lo shock da vivere beatamente nella casa dei Sawyer, alla quale viene però riservata una delle fini più ingloriose che il grande schermo ricordi. (La recensione del film “Non aprite quella porta” è di Mirko Nottoli)
Il film “Non aprite quella porta” di David Blue Garcia è disponibile in Streaming su
LA SCHEDA DEL FILM “NON APRITE QUELLA PORTA (2022)” (Texas Chainsaw Massacre)
Regista: David Blue Garcia – Cast: Alice Krige, Elsie Fisher, Nell Hudson, Sarah Yarkin, Mark Burnham, Moe Dunford, William Hope, Jacob Latimore, Olwen Fouéré, Sam Douglas, Jolyon Coy – Genere: Horror – Anno: 2022 – Paese: USA – Sceneggiatura: Chris Devlin – Fotografia: Ricardo Diaz – Durata: 1h 23 min – Distribuzione: Netflix – Data di uscita: 18 Febbraio 2022 (Italia)
Trama: Non aprite quella porta, film diretto da David Blue Garcia, sequel dell’omonimo film del 1974 segue le vicende di Leatherface (Mark Burnham), che dopo quasi 50 anni nascosto, torna a seminare il terrore in una piccola cittadina del Texas. A tentare di sopravvivere al killer saranno Ruth (Nell Hudson), una ragazza di 25 anni che da San Francisco giunge nel Texas per lavoro, e sua sorella minore Lila (Elsie Fisher), che l’accompagna in questo viaggio d’affari destinato a trasformarsi in un incubo…
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