Alzi la mano chi non ha mai ascoltato il fischio, l’assolo di tromba, il piffero o lo sparo iniziale di Per un pugno di dollari. O chi non si è perso nello sguardo misterioso e penetrante di Clint Eastwood nei panni del pistolero Joe. Il pubblico del Festival di Bari avrà la possibilità di rivedere il celeberrimo film di Sergio Leone e di ascoltare, per la prima volta in assoluto, l’esecuzione dal vivo della colonna sonora nelle parti musicali, grazie alla partecipazione dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli diretti dal Maestro Pietro Mianiti.
Una colonna sonora, composta da Ennio Morricone, che è stata spesso definita come l’estrema sintesi dell’intero immaginario western e che su quelle note segnò l’inizio di un sodalizio che ha fatto la storia del cinema: quello tra Sergio Leone, che nei titoli qui si firmerà Bob Robertson, e Ennio Morricone, alias Dan Savio.
Ed è proprio dai titoli di testa, ascoltando i suoni degli zoccoli dei cavalli al galoppo e degli spari che si fondono perfettamente con la melodia e le immagini, che nasce un linguaggio musicale tutto nuovo che farà dell’indimenticabile colonna sonora una protagonista assoluta del film.
L’idea di realizzare una versione con musica live di Per un Pugno di Dollari di Sergio Leone nasce dalla volontà del produttore Pier Giorgio Paladino (Unidis Jolly Film), di celebrare le immagini e la musica di uno dei capolavori indiscussi della nostra cinematografia che, nell’occasione del Bifest, ha trovato una naturale, quanto prestigiosa collocazione. L’evento, in prima mondiale a Bari, ha la produzione artistica di Fabio Venturi, ingegnere del suono di Ennio Morricone per oltre 30 anni, e con il quale aveva già lavorato alla colonna musicale del film nel 2014.
Appuntamento imperdibile il 27 marzo.
“Per quel film partiva tutto dalla strumentazione, non mi importava la melodia. Non contava come al solito, pensai che invece fosse importante ciò che avrei messo intorno. Immaginai cosa sente chi abita in campagna, con gli alberi e i suoni che gli arrivano dalla città, e cosa sente l’altro che abita in città, con i suoni che gli arrivano dalla campagna. Cercai soluzioni con strumenti quasi realistici, ed ecco il piffero e la campana che arrivavano dalla città, ed ecco invece la frusta per i cavalli, e altri suoni simili che arrivavano dalla campagna. Erano l’accompagnamento al fischio iniziale e furono l’idea che mi spinse a percorrere quella strada. L’ispirazione del pezzo doveva avere questi due echi lontani, i due poli della vita del film, la città e la campagna.”
ENNIO MORRICONE (da Ennio – Un Maestro, conversazione con Giuseppe Tornatore – ed. HarperCollins)
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