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Red Film Recensione Locandina

niente meno che le nostre emozioni più intense. A far sua la lezione è Red, l’ultimo film prodotto dalla Pixar, che spinge al limite quanto narrato nei titoli sopracitati e trasforma gli stessi esseri umani in potenziali creature mostruose. Nel film d’animazione diretto da Domee Shi, quindi, i mostri non sono confinati in un mondo liminale apparendo tanto più indomabili e incomprensibili quanto più nel giovane personaggio principale avveniva il delicato passaggio dalla fase dell’infanzia a quella dell’adolescenza, ma sono un tutt’uno delle donne protagoniste. Red sembra trovare la sua genesi nell’esatto momento in cui Inside Out giungeva alla sua conclusione. Il film di Pete Docter lasciava Riley sulla soglia dell’adolescenza, con la promessa strappata da Bing Bong che le sue emozioni interiori l’avrebbero portata sulla Luna per lui. Qui, invece, lo scenario si sposta nella Toronto del 2002: Meilin è la prima della classe ed è un esempio di totale efficienza e cura del benessere familiare. Sua madre Ming pretende il massimo dalla figlia e non accetta che la bambina possa perdere tempo a sognare di partecipare al concerto della boyband preferita da lei e dalle sue amiche. Né, tantomeno, che un ragazzo possa provocarle i primi sogni bagnati. Vittima di una tempesta ormonale di rara intensità, Meilin lascia il posto a un mite e divertente panda rosso che la sostituisce ogni qual volta le emozioni della ragazzina sfiorano vette “pericolose”. La quotidianità di Meilin è totalmente stravolta da una maledizione di famiglia che prevede che, raggiunta l’età adulta, tutte le donne si trasformino in panda rossi per ogni emozione forte provata. Soltanto un rito particolareggiato affidato a un esperto sciamano potrà estirpare il lato selvaggio della ragazzina. Peccato che tutte le condizioni affinché la cerimonia possa essere svolta si verificheranno in occasione dell’arrivo a Toronto della boyband di cui Meilin e le sue amiche sono fan sfegatate. Cosa fare? Andare al concerto e convivere a vita con il panda rosso oppure sottostare ai diktat e alle aspettative familiari? Come nel caso del film di Spike Jonze citato in apertura, anche in questo Red la creatura selvaggia simboleggia l’adolescenza. Il rosso è un colore che si sposa bene con la pubertà e l’ingresso in questa delicata fase della vita è il perno attorno a cui è costruito per intero l’ultimo film prodotto dalla Pixar. L’animazione orientaleggiante – le strizzatine d’occhio palesi vanno a manga e ad anime – sancisce un ulteriore passo in avanti nella tendenza riscontrata nel cinema statunitense che, da Il piccolo Yeti a Over the Moon fino, ancora, a Encanto e Coco, sta cercando sempre più il gemellaggio culturale con il Sud America e la fusione totale tra Occidente e Asia. Nonostante i colori siano una vera gioia per gli occhi, Red risente di una certa schematicità di fondo. La metafora principale, infatti, è lanciata contro gli spettatori in modo diretto e, a tratti, superficiale. Piuttosto che un film in grado di rimediare situazioni clou dell’età infantile, il progetto somiglia a una sorta di tutorial e a istruzioni per l’uso da seguire nel momento di passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Tutto ciò rischia di semplificare il prodotto e risultare parzialmente indigesto al pubblico genitoriale che, pur rimanendo abbagliato dalla straordinaria animazione, non troverà le stesse vette poetiche raggiunte da titoli quali Inside Out e Wall-E. (La recensione del film “Red” è di Matteo Marescalco)

Il Film d’animazione Pixar “Red” è disponibile in Streaming su