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Shark Bait Recensione Poster

quanto siano ovvi e ripetitivi, gli Shark movie attireranno sempre una piccola, ma neanche troppo, schiera di appassionati. Shark Bait (2022), per la regia di James Nunn, sicuramente non farà eccezione. Durante un weekend in Messico un gruppo di cinque amici, dopo una notte di baldoria, ruba due moto d’acqua per un’escursione in mare aperto, ma finiscono per scontrarsi e causare un incidente. Bloccati e senza alcuna speranza di soccorsi, i cinque dovranno sopravvivere al brutale attacco di uno squalo bianco. Se solitamente questo genere di film offre almeno la garanzia di qualche scena d’azione o splatter, Shark Bait in questo fallisce miseramente. Per quasi un’ora e venticinque minuti l’azione scarseggia, il ritmo è lento e la stupidità dei personaggi nelle situazioni di pericolo estremo è come sempre un cliché narrativo replicato e monotono. Manca il senso del pericolo, mancano i veri brividi, anche quelli fittizi, e come al solito la sceneggiatura non apporta nulla di innovativo in un genere ormai così saturo di luoghi comuni e a secco di idee. Questa pellicola porta con sé almeno un vantaggio: poter rivalutare la visione di Shark – il primo squalo (2018) che almeno come film non si prende sul serio, a differenza di questo prodotto che si dimostra scontato, noioso e ridicolo fino alla fine. (La recensione del film “Shark Bait” è di Tommaso Di Pierro)