La recensione del film “Simone Veil – La donna del secolo” a cura di Claudio Montatori. Una vita, quella di Simone Veil, che comprende e racconta il Novecento, con i suoi orrori, le lotte e le conquiste faticosamente raggiunte, dalle donne e non solo. Di questo ci parla Simone Veil – La Donna del Secolo, del regista francese Olivier Dahan (anche sceneggiatore), già autore di celebri biopic come quelli su Edit Piaff e Grace Kelly.
Ispirandosi all’autobiografia scritta in tarda età dalla stessa Simone, il regista apre il suo racconto con le immagini della battaglia parlamentare che la Veil, prima donna a diventare ministra in Francia, dovette affrontare come capo del dicastero della Salute, per fare approvare la legge sull’aborto che infine prese il suo nome. Vinse dopotutto, ma la battaglia fu davvero dura, al punto che un avversario politico mise sul banco della Veil un feto tenuto in formalina.
Attenzione, perché a volte ritornano. Simone Veil – La Donna del Secolo, procede poi per continui viaggi nel tempo circa la vita della protagonista, dall’infanzia in una famiglia di origine ebraica felice e benestante, al suo impegno come magistrato della quinta repubblica, per la difesa dei diritti dei reclusi in carcere, e subito un passo indietro, alla deportazione ad Auschwitz, fatto che inevitabilmente segnerà la sua vita per sempre. Fino all’elezione Come primo presidente del Parlamento Europeo e prima donna, eletta con suffragio universale. Un andare avanti e indietro nel tempo che dà al film un ritmo incalzante merito anche del montatore Richard Marizy che aiuta a far scorrere le due ore e venti minuti di proiezione, ma che rischia di spezzare il racconto rendendolo frammentario.
A interpretare la protagonista nell’età matura è la versatile attrice Elsa Zilberstein, a cui fa torto un trucco eccessivo per cercare di renderla il più somigliante possibile al personaggio reale. Dell’età giovanile di Simone Veil si fa carico la brava Rebecca Marder, che circa un anno fa avevamo apprezzato in Mon Crime, di Francois Ozon.
Simone Veil – La Donna del Secolo resta comunque un film molto coinvolgente, in grado di provocare forti emozioni nello spettatore con contenuti e immagini curate, frutto anche della fotografia di Manuel Dacosse, accompagnate dalle musiche di Olvon Yacob.
Nel complesso un buon film da non perdere. (La recensione del film “Simone Veil – La donna del secolo” è a cura di Claudio Montatori)
LA SCHEDA DEL FILM “SIMONE VEIL – LA DONNA DEL SECOLO” (t.o. Simone, le voyage du siècle)
Regista: Olivier Dahan – Cast: Elsa Zylberstein, Rebecca Marder, Élodie Bouchez, Judith Chemla, Olivier Gourmet, Mathieu Spinosi, Philippe Lellouche, Bastien Bouillon, Lubna Azabal – Genere: Biografico, Drammatico, Storico – Anno: 2021 – Paese: Francia – Sceneggiatura: Olivier Dahan – Fotografia: Manuel Dacosse – Durata: 2 h 20 min – Distribuzione: Wanted – Data di uscita: 30 Gennaio 2025 – Il sito ufficiale del film “Simone Veil – La donna del secolo” di Olivier Dahan
Trama: Simone Veil – La Donna del Secolo, il film diretto da Olivier Dahan, ripercorre le tappe fondamentali della vita di Simone Veil (Elsa Zylberstein) che ha attraversato quasi tutto il XX° Secolo.
Sopravvissuta a due campi di concentramento, Auschwitz-Birkenau e Bergen-Belsen, è stata una grande sostenitrice dell’Integrazione Europea e prima donna Presidente del Parlamento Europeo dal 1979 al 1982. Tra le sue numerose lotte politiche, troviamo in primo piano quella per i diritti delle donne in Francia, che grazie a lei nel 1975 hanno ottenuto il diritto all’aborto…
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