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Smoke Sauna Recensione Poster

mentre praticano il rito della sauna a vapore, un particolare tipo di sauna, oggi patrimonio  immateriale dell’UNESCO, durante la quale le partecipanti oltre che purificare il corpo liberano lo spirito raccontando episodi della loro vita allegri e tristi, ridono degli uomini,  e talvolta piangono. È la pratica della sorellanza che si svolge all’interno dell’angusta capanna dove si confidano segreti e si raccontano storie di vita vissuta. Così scorrono le immagini bellissime di donne di ogni età, completamente nude che ridono di un rapporto sessuale o rievocano il trauma subito a causa di uno stupro, si ricordano della propria condizione di spose d’altri tempi, ascoltano il canto di una giovane madre che tiene in braccio il suo bimbo di pochi mesi a cui augura di crescere sano, il tutto curato dalla fotografia  rinascimentale di un obiettivo attento ai particolari dei corpi avvolti, quasi coccolati dal fumo della sauna, braccia seni, pance, volti sorridenti e tesi ad ascoltare, e poi di corsa a bagnarsi nelle fredde acque del vicino lago e ancora dentro la sauna per continuare il racconto, per liberarsi, per stare bene tra esseri umani (ci tiene la regista a sottolineare che non è una pratica per sole donne) e lasciare fuori tensioni e conflitti. Le protagoniste non sembrano accorgersi della macchina da presa e la loro non è una recitazione ma un mettersi a nudo (letteralmente), ma chi sognasse immagini voyeuristiche rimarrebbe deluso. Alla sua prima esperienza con un lungometraggio, Anna Hints ha confezionato un film incantevole che ha vinto numerosi e prestigiosi premi,  tra cui il Sundance Film Festival 2023 dove ha vinto il primo premio per la miglior regia di un documentario e rappresenterà l’Estonia all’imminente edizione degli Oscar. Distribuito Da Wanted il film sarà nelle sale per soli tre giorni, e questo è un peccato. (La recensione del film “Smoke Sauna” è a cura di Claudio Montatori)