Spider-Man: Across the Spider-verse Recensione. La recensione del film “Spider-Man: Across the Spider-Verse” di Mirko Nottoli. Per noi, onestamente, troppo. Troppo lungo, troppo rapido, troppo complicato, troppo pieno, troppo ricco, troppo per appassionati, troppo cyberpunk. Sei
universi differenti, 240 personaggi, infiniti spider man. Ambizioso, non c’è che dire, ben fatto, strutturato, tecnicamente ineccepibile. Come il primo capitolo ma spinto all’eccesso. Ibridando linguaggi, mescolando estetiche, cinema, cartoon, fumetti, videogame, Spider-man: across the spider-verse è una corsa folle e a perdifiato di quasi due ore e mezza di durata senza una pausa, senza una sosta, a imitazione delle strisce a fumetti le inquadrature non durano più di due secondi, montate febbrilmente, sembrano esplodere una sull’altra, una nell’altra, con continui effetti pop-up, un viaggio psichedelico di luci al neon, colori fluorescenti, effetti visivi attraverso i mondi, attraverso le dimensioni, lungo il tempo e lo spazio, giochi di specchi, paradossi escheriani, buchi dimensionali tramite cui entrare, anche, in se stessi. L’esito è stordente. Ad un certo punto anche la retina, presa letteralmente a pugni, invoca pietà, anelando il buio. E quando il film sta per volgere al termine pare invece ricominciare ed è quella, a parere nostro, la parte migliore della pellicola, peccato che siamo ormai esausti (pellicola che poi finisce sul serio rimandando l’evolversi degli eventi alla seconda parte già prevista e in uscita il prossimo anno, Spider-man: beyond the spider-verse). Siamo troppo vecchi per questo? Forse. I nati digitali, abituati ad essere bombardati da una valanga di immagini e di contenuti sputati dai numerosi device di cui perennemente si circondano, forse non ne sentono così tanto il peso. Può darsi. Se una critica però si può fare a Spider-man: across the spider-verse, come già in Everything, everywhere, all at once, è la sensazione che una volta scoperto il meccanismo potenzialmente illimitato che sta alla base del multiverso, poi ci si prenda gusto e si finisca nel multiverso per sguazzarci fino a perdersi, sollazzandosi nello stupore della propria scoperta invece che servirsene per far progredire in termini funzionali la trama. Insomma, si ciurla nel multiverso invece di quagliare. Alcuni appassionati delle strisce a fumetti sostengono che questa animata sia la migliore saga su Spider-man mai realizzata. Non diciamo di no. Noi che però appassionati di fumetti non siamo e che in fondo non riusciamo a comprendere cosa c’entri il l’uomo ragno con il multiverso, alla guerra dei mondi preferiamo la dimensione più locale dell’amichevole spider man di quartiere. (La recensione del film “Spider-Man: Across the Spider-Verse” è di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “SPIDER-MAN: ACROSS THE SPIDER-VERSE” (Spider-Man: Across the Spider-Verse)
Regista: Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson – Cast: Shameik Moore, Hailee Steinfeld, Issa Rae, Oscar Isaac, Brian Tyree Henry, Jake Johnson, Luna Lauren Velez, Rachel Dratch – Genere: Animazione – Anno: 2023 – Paese: USA – Musica: Daniel Pemberton – Sceneggiatura: Phil Lord, Christopher Miller, Dave Callaham – Durata: 2h 20 min – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 1 Giugno 2023 – Il sito ufficiale del film “Spider-Man: Across the Spider-Verse”
Trama: Spider-Man: Across the Spider-Verse, film diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson, vede ancora una volta protagonista Miles Morales, ormai adulto e studente al college. Dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene trasportato nel Multiverso. Qui Mike incontra una squadra di Spider-Eroi, che ha il compito di proteggere l’esistenza.
Ma quando gli eroi si ritrovano a dover affrontare un nuova e pericolosa minaccia, si ritrovano in disaccordo sul da farsi, arrivando perfino a scontrarsi. In quest’occasione Miles si ritrova contro tutti gli altri “Ragni” e dovrà ridefinire cosa significa per lui essere un eroe per poter salvare le persone che ama di più…
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