Nel secondo giovedì della Mostra, alle Giornate si parla del vissuto personale che ritorna insieme ai protagonisti di tre storie sul passato. Sono personaggi (e persone) che devono fare i conti con i ricordi dolci o con la vergogna, con la redenzione, il desiderio di giustizia, la voglia di ritornare o la necessità di scappare, che sia da un luogo o dal proprio vissuto.
Una di queste storie ce le racconta l’opera prima di Corrado Ceron che vede protagonista una star del grande cinema italiano. È Stefania Sandrelli che, al fianco di Silvia D’Amico, sale su un vecchio furgone nel road movie Acqua e Anice, presentato come evento speciale. È un film dolce-amaro mosso dalla nostalgia di una donna (Olimpia) che vuole ritornare lungo la strada dei successi avuti quando era una leggenda del liscio per dire addio alle persone che ha incontrato. Acqua e anice è un inno alla vita e alla libertà di scelta che, tra commedia scanzonata e la malinconia del dramma, mette a confronto due donne agli antipodi, due generazioni in viaggio verso un equilibrio tra i loro mondi. “La cinepresa è incollata a Olimpia”, ha affermato il regista, “vediamo le sue allucinazioni, confondiamo passato e presente, proprio come lei. Il film è il mio omaggio a una donna che ha avuto il coraggio di fare una scelta radicale, andandosene via col suo stile inconfondibile.”
Il passato è una terra ostile per Fatima-Zahra, protagonista di The damned don’t cry insieme al figlio adolescente Selim. Si tratta dell’opera seconda dello sceneggiatore e regista marocchino Fyzal Boulifa che è stato premiato alla Quinzaine di Cannes con i corti The Curse (2012) e Rate Me (2015) ed è già al lavoro per il suo terzo lungometraggio, Dying Young. In The damned don’t cry madre e figlio devono confrontarsi ed educarsi l’un l’altra. Sebbene si scappi dai luoghi fisici, il passato si ripresenta chiassoso in quelli emotivi: le storie personali tornano facendo riaffiorare scandali e rompendo equilibri labili. I dannati non piangono quando arrivano in una Tangeri simbolo di nuove opportunità e di sogni realizzabili ma ricostruire il legame di un amore turbato tra madre e figlio è un percorso in salita. Fyzal Boulifa, combinando neorealismo e melodramma, osserva gli effetti di in un di un mondo spietato che provoca l’oppressione economica e affettiva. La proiezione di The damned don’t cry, in concorso, sarà alle 16.45 in Sala Perla.
Un nemico invisibile è il film delle Notti Veneziane, sezione realizzata in accordo con Isola Edipo. I registi Riccardo Campagna e Federico Savonitto raccontano la storia della famiglia Rasman, esuli istriani trapiantati nella periferia di Trieste sconvolta per l’ingiusta e crudele morte del figlio. Un amico invisibile è la storia di Riccardo, un ragazzo con disabilità mentale ucciso dalla Polizia che, nel tentativo di arrestarlo, lo schiaccia fino a provocargli un’asfissia. Ma è soprattutto un film sul dolore indelebile, sul suo nucleo familiare nel processo di elaborazione dell’incidente più brutto che si possa immaginare. Dietro la morte di Riccardo potrebbe esserci lo stesso nemico che da anni ordisce piani per appropriarsi del loro terreno. La verità sfugge a ogni tentativo di approfondimento, l’unico dato certo rimane una mancanza così lacerante da far desiderare la fine del mondo. “Questo film nasce dal desiderio di approfondire una vicenda ingiustamente lasciata ai margini della cronaca”, si legge nelle note dei registi, “Da una storia con un forte tema civile ci connettiamo così con territori ancora più vasti e universali della condizione umana, come la disperazione di una madre che perde il proprio figlio.” Appuntamento in Sala Laguna alle 21.30.
Torniamo a scuola di cinema alle Giornate grazie alla seconda e terza delle Masterclass del CSC moderate dalla giornalista Ilaria Ravarino. L’appuntamento è in Sala Laguna con altre due occasioni di formazione rese possibili grazie al contributo della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e alla collaborazione con Isola Edipo. Il primo, alle 12.00, è con lo sceneggiatore Alessandro Camon, che al Lido accompagna The listener, diretto da Steve Buscemi, film di chiusura fuori concorso delle Giornate. Lo sceneggiatore vincitore dell’Orso d’Argento di Berlino e candidato all’Oscar per The messenger (2009), racconterà la sua esperienza professionale. Il secondo appuntamento, alle 16.00, è con Edgar Reitz, rappresentante del cinema tedesco a cavallo tra i due secoli che incontrerà il pubblico in occasione del restauro della serie Heimat 2 di cui, trent’anni dopo la presentazione a Venezia, si mostrano i due primi episodi totalmente restaurati per la successiva uscita italiana con Viggo. La Masterclass sarà seguita dalla proiezione di Heimat 2, Herman (episodio 1) e Juan (episodio 2).
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