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The Tender Bar Recensione Locandina

firmato dallo stesso Clooney con lo sceneggiatore William Monahan, il regista resta fedele, alla lettera scritta, all’autore originale. Nonostante la difficoltà di tenere, sul grande schermo, lo stesso tempo narrativo della pagina scritta, Clooney insiste sui primi piani del giovane protagonista JR, come fossero capitoli narrativi, per segnare la scansione temporale della sua crescita. Romanzo di formazione raccontato egregiamente attraverso l’occhio digitale, The Tender Bar mette a fuoco i sogni, le speranze e anche le angosce del piccolo protagonista. JR, il piccolo Daniel Ranieri, sogna il sogno di sua madre, la convincentissima Lily Rabe, le speranze sono quelle di suo zio Charlie, il bravissimo Ben Affleck. Le angosce invece, sono le sue, quelle fedeli al desiderio inappagato di avere un padre al suo fianco. Siamo nella provincia americana dove il luogo per eccellenza per incontrarsi è un bar, The Dickens bar. Zio Charlie ne è il gestore, ama la letteratura e ha poco tempo per dedicarsi a una vera e propria relazione sentimentale. Per questo, Charlie vive ancora con i suoi “vecchi”. Ma la casa, è sempre l’unica casa dove Lily, sua sorella, può tornare, con il piccolo JR, dopo i tradimenti e le violenze dell’ex marito. The Voice, Max Martini, così si chiama quel compagno che ha una dipendenza dall’alcool, padre di JR, che lavora in radio: nessuno può vedere come sia realmente e per questo ne rimane affascinato dalla sola Voce. JR lo ascolta con insistenza, lo cerca con ostentazione e contro i buoni consigli di sua madre e suo zio. Dovrebbe dimenticarlo, pensare al suo futuro, studiare e diventare qualcuno, questo il consiglio. Se poi riuscirà ad andare a Yale sarà un successo garantito! Ma è il padre che manca a JR, la figura paterna da poter emulare, contraddire, amare.  Clooney sembra scegliere, tra le pagine di Moehringer, un tema interessante che fin dall’inizio preannuncia: la casa: ci vediamo a casa, dice zio Charlie, la casa è al completo. Andiamo a casa, di nuovo, dice la madre. Ma, dice JR, quella casa per mia madre non significava ciò che significava per me. Così Clooney ha una buona abilità a descrivere la casa come luogo di crescita, di incontri con persone che ti permettono di crescere, di persone che hanno a cuore la tua crescita. Per questo, la casa della ragazza di cui JR adolescente, Tye Sheridan,si innamorerà al college, sarà la casa dalla quale uscirà, per riprendere il suo cammino: riconosce in quella casa, l’ipocrisia dell’alta borghesia, la mancanza di rispetto per le persone meno agiate, come lui, e il tradimento come fosse una colazione da consumare in piedi per poi dimenticarsi di pagare. Così, dopo una notte tra le lenzuola della sua innamorata che gli confessa di avere un altro con il quale si sposerò, JR sembra aver capito quale strada prendere per raggiungere il suo obiettivo: diventare uno scrittore. La bellezza della fotografia, delle luci calde, riporta allo spettatore il clima quieto e sincero di una famiglia buona, capace di amare nonostante le mille difficoltà della vita. Così il film di Clooney si mostra lieve e senza troppi fronzoli cinematografici, racconta una storia. Semplicemente racconta, così come si fa su una pagina di diario. (La recensione del film “The Tender Bar” è di Rita Ricucci)

Il film “The Tender Bar” di George Clooney è disponibile in Streaming su