Tra due mondi Recensione. La recensione del film “Tra due mondi” di Mirko Nottoli. Il libro inchiesta omonimo della giornalista Florence Aubenas che, per tre mesi, si è infiltrata spacciandosi per donna delle pulizie sul traghetto che attraversa La
Manica, al fine di raccontare dal “di dentro” il nuovo mondo del precariato, delle agenzie interinali, della crisi economica, della disoccupazione, è alla base dell’ultimo film di Emmanuel Carrere, celebre scrittore francese che cede sovente alle lusinghe del cinema, qui alla sua terza regia, “Tra due mondi” (“Ouistreham” in originale, dal nome della cittadina vicina a Caen, nel nord della Francia, dove partono i traghetti per l’Inghilterra). Ritmi massacranti, turni di notte, paghe minime, condizioni di lavoro pessime: 7 euro e 49 l’ora, 4 minuti per risistemare una camera, 230 camere senza tirare il fiato, perchè bisogna finire prima che arrivino i passeggeri, all’alba. Per poi andarsene, come vampiri o fantasmi, invisibili, in autobus, in macchine scassate, a piedi. Un inferno popolato da esistenze le cui uniche prospettive sembrano la possibilità di farsi un nuovo tatuaggio o comprarsi un nuovo paio di scarpe, un inferno dove trovare però anche tanta umanità e spirito di gruppo. Poteva trarne un documentario Carrere, invece ha deciso di realizzare un film di fiction con Juliette Binoche come protagonista, coinvolta in prima persona nel progetto, e intorno uno stuolo di attori e attrici non professionisti, molti di essi presi tra i veri addetti alle pulizie (su tutti la coprotagonista Helen Lambert che non sfigura a tu per tu con la Binoche), proseguendo un discorso intorno alla “verità” perfettamente in linea con i temi dei proprio libri, costantemente in bilico tra autobiografia e romanzo, tra realtà e finzione. Cosa è vero e cosa è finto, cosa è inventato e cosa no, è dibattito che anima gli scrittori (e non meno i cineasti) dalla notte dei tempi (si leggano in proposito, se si ha il coraggio, anche i sei, ingombranti, volumi de “La mia battaglia”, dell’autore norvegese Karl Ove Knausgard, forse l’esperimento più radicale finora tentato in tal senso). La ricerca della verità è una chimera e la verità, si sa, ha il suo prezzo, le sue controindicazioni, come comprenderà la nostra protagonista accusata alla fine proprio di essere falsa. Purtroppo, al netto delle indubbie, ottime intenzioni che lo anima, Tra due mondi, per quanto duro e spietato appaia, non ci dice in fondo nulla di nuovo (sarà che il libro è del 2010), indulgendo inoltre in un buonismo più consolatorio che autentico (bello sarebbe se gli “ultimi” fossero tutti così comprensivi, solidali e generosi come quelli descritti dal film) e affidandosi ad una trama dallo sviluppo quanto mai prevedibile, non ci dice nulla che già non vediamo, non sentiamo, non viviamo quotidianamente. (La recensione del film “Tra due mondi” è di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “TRA DUE MONDI” (Le Quai de Ouistreham)
Regista: Emmanuel Carrere – Cast: Juliette Binoche, Hélène Lambert, Louise Pociecka, Steve Papagiannis, Aude Ruyter, Jérémy Lechevallier, Kévin Maspimby, Faïçal Zoua, Arnaud Duval, Didier Pupin, Léa Carne – Genere: Drammatico – Anno: 2021 – Paese: Francia – Sceneggiatura: Emmanuel Carrere – Fotografia: Patrick Blossier – Durata: 1h 46 min. – Distribuzione: Teodora Film – Data di uscita: 7 Aprile 2022 – Il sito ufficiale del Film “Tra due mondi” di Emmanuel Carrere
Trama: Tra due mondi, film diretto da Emmanuel Carrère, racconta la storia di Marianne Winckler (Juliette Binoche), una nota scrittrice che decide di iniziare a lavorare a un romanzo, che tratti il lavoro precario nella società francese. Per documentarsi sull’argomento, la donna decide di vivere lei stessa questa realtà e inizia a lavorare come “infiltrata” per alcuni mesi, come addetta alle pulizie sui traghetti che solcano la Manica. Quello che scopre va oltre il problema della precarietà, infatti le donne sono costrette a lavorare per pochi spicci in condizioni misere e ritmi massacranti, che restano invisibili agli occhi della società. Nonostante il lavoro sia umiliante, tra le sue compagne c’è una grande solidarietà, che le unisce in questa situazione delicata; in particolare Marianne fa la conoscenza di Christèle (Hélène Lambert), una madre single che non si arrende mai. L’identità della reporter, però, presto verrà scoperta e quali saranno le conseguenze…
Lascia un Commento