La recensione del film “Una barca in giardino” a cura di Rita Ricucci. Una barca in giardino, titolo originale Slocum et Moi, è il nuovo film di animazione di Jean François Laguionie, sui passaggi delicati dall’adolescenza fino alla giovinezza. Francois ha undici anni e vive con la madre e il suo nuovo compagno, il patrigno. Del padre biologico di François rimane solo un ricordo vago. Il padre era un cittadino della piccola borghesia, una condizione sociale diversa da quella di François, che vive nel dipartimento della Valle della Marna.
Per quanto non dimostri un turbamento evidente, François cambierà lo sguardo nei confronti del padre adottivo prestandogli una nuova e intensa attenzione.
Uomo di poche parole, uomo dalla “scorza dura”, soprannominato Slocum, il marinaio che nel 1895 compì il primo viaggio nel mondo sulla sua barca, resta chiuso per ore nel suo studio lavorando su schizzi di barche, preparando un vero e proprio arsenale di materiale al fine di costruirne una per tutti loro e salpare verso terre nuove.
Lo stupore di François si fa maggiore guardando alla madre che non solo lo incoraggia, lo sostiene ma è pienamente coinvolta nel sogno del compagno.
Laguionie esplora così le fragili fasi dello sviluppo emotivo del ragazzino che dall’osservazione passa alla curiosità, partecipando, con il padre Slocum, alla progettazione della barca.
Racconto autobiografico ambientato alla fine della guerra, in cui la ricostruzione del paesaggio intorno alla Marna rappresentava l’obiettivo comune dei cittadini. Una barca in giardino descrive il collegamento tra la generazione che ha vissuto il grande conflitto e quella che è nata durante il conflitto, imparando a sopravvivere fino a vivere pienamente in un mondo nuovo e libero dagli orrori della guerra.
Una barca in giardino è una navigazione interiore, un viaggio di formazione che nelle linee delicatamente acquarellate e ricalibrate con la grafica digitale di Laguionie restituisce la poesia della vita stessa: mi sentivo lontano come se fossi partito, dirà il giovane protagonista alla fidanzata, con un filo di voce simile alla leggerezza di un filo di seta.
François impara la libertà di sognare, di esprimersi nonostante i pregiudizi degli altri quando, constatando la propria realtà di spazio e tempo, Slocum inizierà a costruire veramente Una barca in giardino. Disposta al sogno comune che vede prossimo alla sua realizzazione, la madre rinuncia con gioia alle sue colture di ortaggi e fiori per fare spazio alla gigantesca creatura che via via prende una forma risolutiva.
La forza, l’unione e l’amore incondizionato tra la madre e il padre Slocum è l’aspetto più indicativo per la crescita serena e libera del giovane François (et moi) che, prossimo al liceo, innamorato dei colori, delle linee e della sua prima fidanzatina, sceglierà proprio le Belle Arti a Parigi, “non si accorgeranno della mia assenza”, sospira François.
A fine lavori, Una barca in giardino è pronta a salpare: faranno il giro del mondo? hanno già fatto il giro del mondo, nel loro giardino.
Ormeggiata, Una barca in giardino, luogo di sogni e desideri è lo spettacolo d’amore che François, lo stesso Laguionie, ammira dalla sua finestra, abbracciato al suo giovane amore. (La recensione del film “Una barca in giardino” è a cura di Rita Ricucci)
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LA SCHEDA DEL FILM “UNA BARCA IN GIARDINO” (t.o. Slocum et moi)
Regista: Jean-François Laguionie – Cast: Grégory Gadebois, André Marcon, Jeremy Prevost, Coraly Zahonero, Mathilde Lamusse, Elias Hauter – Genere: Animazione – Anno: 2025 – Paese: Francia, Lussemburgo – Sceneggiatura: Jean-François Laguionie, Anik Leray – Musica: Pascal Le Pennec – Durata: 1 h 15 min – Distribuzione: Trent Film – Data di uscita: 13 Febbraio 2025 – Il sito ufficiale del film “Una barca in giardino” di Jean-François Laguionie
Trama: Una Barca in Giardino, il film d’animazione diretto da Jean-François Laguionie, ha inizio nei primi anni Cinquanta, sulle rive del fiume Marna non lontano da Parigi, dove un ragazzino di 11 anni di nome François osserva con curiosità il progetto che sta prendendo vita nel giardino della sua famiglia: una barca a vela, una replica della celebre imbarcazione del marinaio Joshua Slocum. Mentre la costruzione procede, il giovane François, passa dell’infanzia all’adolescenza, in una Francia segnata dal dopoguerra. Lo sguardo affettuoso e poetico che rivolge ai suoi genitori diventa la chiave per comprendere il legame profondo che lo unisce alla sua famiglia. La barca non è solo un progetto di costruzione, ma un simbolo del sogno che si realizza, un sogno che François condividerà con suo padre e sua madre…
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