Una spiegazione per tutto Recensione. La recensione del film “Una spiegazione per tutto” a cura di Claudio Montatori. Chiunque abbia affrontato l’esame di maturità conosce le emozioni, le ansie e le paure che può generare, fino a causare, in alcuni, un blocco totale che li rende incapaci di rispondere perfino alle domande più semplici una volta davanti alla commissione esaminatrice. È ciò che accade al protagonista di Magyarázat mindenre (il titolo originale), Abel (Gáspár Adonyi-Walsh) che arriva all’esame gravato di tutte le aspettative che suo padre, György (István Znamenák) un conservatore nazionalista, gli ha scaricato addosso e davanti alle domande
del professore progressista, l’intransigente Jakab (András Rusznák) fa scena muta, anche quando gli chiede come mai ha appuntata sulla giacca la spilla coi colori della bandiera ungherese. E qui il giovane regista ungherese Gábor Reisz, al suo terzo lungometraggio, è abile nell’inserire l’elemento chiave che dà alla vicenda di Abel la svolta che da una sceneggiatura che sembra orientata a raccontare il dramma esistenziale di un giovane adolescente, certamente ispirato all’Antoine Doinel di Truffaut, ne fa un efficacissimo pretesto dalle implicazioni ben più ampie. Bisogna sapere che la spilla viene indossata durante commemorazioni ufficiali in Ungheria ed è diventata un segnale distintivo di chi è pro o contro il governo Orban, a seconda che la si indossi oppure no. Il fatto è che Abel per presentarsi all’esame aveva indossato la giacca delle grandi occasioni e la spilla era rimasta lì dall’ultima festa nazionale.
Ora però Abel è stato bocciato e bisogna tornare a casa. Come giustificare un tale fallimento? Nessuno in famiglia, dice il padre architetto, è mai stato bocciato, e mentre Abel racconta a György come si è svolta l’interrogazione, lascia credere che il suo improvviso blocco è dovuto all’atteggiamento inquisitorio del professor Jakab riguardo alla spilla patriottica. L’ira del padre che con Jakab aveva già avuto un precedente diverbio, scatena uno scandalo che dalla famiglia arriva al condominio, al quartiere, alla città (Budapest), fino alle orecchie di una giovane giornalista che ne farà un caso nazionale in grado di far emergere le contraddizioni della società ungherese e non solo.
Un film davvero interessante per l’abilità con cui Reisz riesce ad amalgamare i vari piani di lettura di cui si compone il racconto, ora dramma adolescenziale, commedia e dramma familiare poi denuncia delle divisioni sociali che agitano l’Ungheria e che “per li rami” si diffondono in tutta Europa.
Una Spiegazione per Tutto ha meritatamente vinto il premio come miglior film nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 2023, e in effetti tutto funziona, la sceneggiatura, la regia gli, attori, la fotografia, dunque il costo del biglietto del cinema è un ottimo investimento. (La recensione del film “Una spiegazione per tutto” è a cura di Claudio Montatori)
LA SCHEDA DEL FILM “UNA SPIEGAZIONE PER TUTTO” (Magyarázat mindenre)
Regista: Gábor Reisz – Cast: Gáspár Adonyi-Walsh, István Znamenák, András Rusznák, Rebeka Hatházi, Eliza Sodró, Lilla Kizlinger, Krisztina Urbanovits – Genere: Drammatico – Anno: 2023 – Paese: Ungheria, Slovacchia – Sceneggiatura: Gábor Reisz, Éva Schulze – Fotografia: Kristóf Becsey – Durata: 2 h 31 min – Distribuzione: Arthouse di I Wonder Pictures – Data di uscita: 1 Maggio 2024 – Il sito ufficiale del film “Una spiegazione per tutto” di Gábor Reisz
Trama: Una spiegazione per tutto, film diretto da Gábor Reisz, racconta come un esame di maturità finisca per diventare uno scandalo mediatico. La storia è narrata da tre punti di vista diversi: quello di György (István Znamenák), un padre nazionalista; quello di Jakab (András Rusznák), insegnante liberale; infine, quello del diciottenne Ábel (Adonyi-Walsh Gáspár). Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore non confessato per la sua amica Janka. Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo mediatico e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio…
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