(ANSA) – VENEZIA, 6 SET – Tra dramma, commedia e fiaba e nel segno dell’imprevedibilità, che accompagna sempre la vita di ognuno di noi, scende in campo per il Giappone LOVE LIFE di Kôji Fukada in concorso in questa 79/a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e in sala dal 15 settembre con Teodora.
Un solido film con protagonista Taeko (Fumino Kimura), una donna serena e forte, la cui vita scorre apparentemente tranquilla accanto al marito e al figlioletto Keita. Una famiglia felice finché un evento drammatico, la morte improvvisa del bambino, fa sì che torni, durante il funerale, suo padre biologico Park (Atom Sunada). Un uomo sordomuto, di origini coreane, di cui la donna non aveva più notizie da anni.
Quest’ultimo non mancherà di essere accolto da Taeko nonostante lui l’abbia abbandonata anni prima senza troppe spiegazioni. Da qui tutta una serie di eventi, che non riveliamo, compresa un’inattesa tempesta emotiva. Ma il tutto sempre nel segno di un’incantevole lettura poetica della realtà.
Il titolo, LOVE LIFE, è ispirato alla canzone omonima di Akiko Yano, una delle più celebri cantanti e musiciste giapponesi, già collaboratrice tra gli altri di Ryūichi Sakamoto, Pat Metheny e Peter Gabriel. “Ho sentito per la prima volta la canzone di Akiko Yano quando avevo vent’anni e mi ha subito catturato – spiega il regista -. Avendola ascoltata più e più volte, ho iniziato a pensare al modo migliore per tradurla in un film. Mi è venuta allora in mente questa storia, la storia di una coppia con un bambino piccolo che non riesce a condividere il dolore di una perdita. Ci sono molti modi di intendere le parole della canzone e una grande ispirazione per me è stato il verso ‘Qualunque sia la distanza tra di noi, niente può impedirmi di amarti'”. (ANSA).
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