Il Concorso di Venezia 81 ha preso il via con “Maria” di Pablo Larrain con Angelina Jolie nei panni della Callas negli ultimi giorni di vita a Parigi. La star ha illuminato il Lido di eleganza e bellezza e sul red carpet c’è stato il delirio di folla e fotografi. Nell’affrontare la sfida di interpretare la cantante lirica, l’attrice ha trovato un legame speciale “tante cose in comune, soprattutto la vulnerabilità”. Entrambe sotto pressione dei media e con la privacy da difendere a fatica, protagoniste di mondi che non perdonano come quando i critici furono impietosi con la Callas che lottava per ripristinare la sua voce unica afflitta da dermatomiosite.
La diva Angelina Jolie. Angelina Jolie si è messa in posa sul tappeto rosso bersagliata dai fotografi indossando un abito beige con cappa corta di pelliccia in tinta, magrissima, statuaria, con i capelli lunghi miele e la bocca rosso acceso. Senza figli al seguito, mentre l’ex marito Brad Pitt farà gli stessi passi per “Wolfs” con George Clooney domenica 1 settembre. “Ho riscoperto il significato della parola ‘diva’ grazie a Maria Callas. Cosa sia una diva – ha detto Jolie – dipende spesso dalla percezione degli altri, piuttosto che da ciò che pensi o senti”. Per il film di Larrain, l’attrice ha imparato da zero a cantare e a conoscere la lirica lei che, ha detto, sentiva solo “punk e i Clash”: “Ho studiato sette mesi, ho dovuto imparare con disciplina, dedizione. La cosa che mi rendeva nervosa e mi preoccupava era passare l’esame di musica, non deludere i fan della Callas, i melomani che l’hanno sempre amata, essere all’altezza”.
Il racconto di Pablo Larrain. La produzione è kolossal e internazionale, la sceneggiatura porta la firma di Steven Knight (“Peaky Blinders”) e la cura della ricostruzione aggiunge valore al film, l’appartamento di Callas a Parigi al 36 di Avenue Georges-Mandel dove il 16 settembre 1977 fu trovata morta per arresto cardiaco, gli abiti d’epoca, le location originali, tutto è di grande suggestione. “Celebriamo la più grande cantante lirica di sempre, che ha avuto una storia fantastica ma anche tormentata, la ripercorriamo attraverso la storia dei suoi ultimi giorni, la sua solitudine, la sua disperazione senza la voce che l’aveva resa Divina al mondo e sveliamo la donna dietro al mito”, racconta il cileno Larrain che torna in Laguna con il terzo film dedicato a celebri figure femminili del secolo scorso dopo “Jackie” (Miglior sceneggiatura nel 2016) e “Spencer” (2021).
Gli ultimi giorni di Maria Callas. Pablo Larrain si concentra sugli ultimi giorni sofferenti del soprano, sopraffatta dalla solitudine, consapevole delle proprie ferite, magrissima, dipendente dalle medicine che la sorella (Valeria Golino) le invia segretamente. C’è la povertà iniziale, i lussi e gli eccessi successivi, il controverso grande amore per il milionario Aristotele Onassis che la lasciò per sposare la vedova Kennedy, il figlio morto appena nato. ”Ferruccio e Bruna sono i suoi angeli custodi” raccontano Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher che interpretano maggiordomo e governante che per 40 anni sono stati al suo servizio. Una ricostruzione kolossal che tra ambienti, location, costumi ci riporta indietro nel tempo “per svelare la donna dietro il mito”.
Angelina Jolie commuove Venezia 81. Angelina Jolie ha emozionato Venezia 81 anche quando, sul red carpet, ha potuto incontrare Pasquale Esposito, un fan affetto da osteogenesi imperfetta, una malattia genetica rara conosciuta come “la malattie delle ossa fragili”. Si è messa in ginocchio per salutarlo, mentre lui era sdraiato su un lettino. Pasquale è arrivato al Lido da Poggioreale, accompagnato dal padre. “Era felice di vedermi, mi ha detto che per lei ‘è un piacere’. Ci eravamo già visti a Roma. Quanti anni ho? L’età di Peter Pan: non ho età” ha detto il ragazzo.
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