L’apertura della 19ª edizione è affidata al regista franco-libanese Wissam Charaf che ci porta a Beirut. Una storia d’amore tra due “angeli caduti” (con le parole del regista). Dirty difficult dangerous, opera seconda del regista e film d’apertura del concorso nel calendario delle Giornate, è un melodramma (con sfumature
di commedia) nel quale due migranti si incontrano nella Beirut odierna e trovano nella loro unione l’unica forza possibile.
Ahmed è un rifugiato siriano, Mehdia è un’immigrata etiope. Vivono un amore clandestino fatto di baci furtivi nelle strade della capitale libanese. Come molte storie tra migranti – in questo nostro tempo di incertezze – è una storia senza futuro tra discriminazioni razziali e le costanti difficoltà suggerite dal titolo.
“Il Libano delle cronache più recenti”, dice Gaia Furrer, direttrice artistica delle Giornate, “è quello di una società colpita duramente dalla miseria. Dirty difficult dangerous racconta il dramma delle discriminazioni – che sono persino interne alle stesse comunità di migranti che popolano il paese – con la giusta distanza della leggerezza e della poesia. Wissam Charaf riesce a rappresentare i grandi drammi sociali con l’ironia e la tenerezza degna dei grandi maestri. Cominciare da questo film significa per noi aprire la strada all’umore di una selezione fatta di generi cinematografici che – mescolandosi – riescono a rappresentare le sfumature delle emozioni e arrivano a diffondere messaggi urgenti”. L’appuntamento è alle 16.15 in Sala Perla.
L’altra città è Roma. Tutta un’altra storia, quella iniziata proprio cento anni fa con la Marcia su Roma, l’avvenimento che cambiò la politica e le sorti dell’Italia. A ripercorrere i fatti di quel giorno di Ottobre del 1922 è Mark Cousinsche, attraverso il montaggio di preziosi materiali d’archivio, ci offre una lettura dell’ascesa del fascismo in Europa in relazione al successo delle destre ai giorni nostri. Il film vede anche la partecipazione di Alba Rohrwacher.
Marcia su Roma è al tempo stesso un film saggio e un documento storico di Mark Cousins, regista e scrittore irlandese-scozzese, autore di documentari sui grandi maestri del cinema, da Ėjzenštejn a Welles, che ha lavorato in Iraq, a Sarajevo durante l’assedio, in Iran, Messico, Asia, America ed Europa. Cousins contestualizza la storia osservando il mondo contemporaneo e mostra un paesaggio politico oggi caratterizzato da una grande popolarità dell’estrema destra.
“Sono cresciuto nell’Irlanda del Nord degli anni Settanta, i nostri anni di piombo”, afferma Mark Cousins, “quelli dei disordini politici e settari. Era un periodo di guerra a bassa intensità – ribattezzata The Troubles – ed era anche un periodo in cui il governo britannico operava in clandestinità con i paramilitari di estrema destra per reprimere il movimento per i diritti civili. Le insidie della destra, perciò, hanno sempre fatto parte della mia vita.” The March on Rome, presentato come Evento Speciale, apre la giornata di programmazione alle 11.30 in Sala Perla.
Nella giornata inaugurale sarà inoltre presentata la mostra “L’ONDA LUNGA. Storia extra-ordinaria di un’associazione”, realizzata da ANAC in collaborazione con le Giornate degli Autori e Isola Edipo. La mostra, che ripercorre i 70 anni di attività dell’ANAC, sarà presentata nella conferenza stampa mercoledì 31 agosto alle ore 15.00 presso l’Italian Pavilion – Hotel Excelsior, e sarà visitabile dall’inaugurazione del 1 settembre alle ore 11.00 fino al 9 settembre presso la Sala Laguna di Via Pietro Buratti, 1, Lido di Venezia.
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